Narcos: Messico, Diego Luna difende la serie dalle accuse di apologia del narcotraffico

Narcos: Messico è stata accusata di apologia del narcotraffico, il protagonista Diego Luna ha difeso la serie TV

Come spesso accade con i film, le serie TV e i libri basati sulle storie di organizzazioni criminali, le critiche non mancano. È così che anche Narcos: Messico è finita nell'occhio del ciclone perché accusata di fare apologia del narcotraffico. La serie TV in onda su Netflix, che nelle scorse settimane è stata rinnovata per una seconda stagione (la quinta in totale della saga considerando anche le prime tre stagioni ambientete in Colombia), ha tra i principali protagonisti Diego Luna: proprio l'attore messicano si è ora schierato in difesa di Narcos: Messico. 

Narcos: Messico e Netflix accusati di apologia del narcotraffico 

"È sempre stato così. A chi non piacevano i film della mafia, come quelli di Joe Pesci? La mia generazione ha visto Il Padrino, i film di Clint Eastwood. Ma c’è la differenza tra quei progetti che vogliono fare spiegare, invitare a una riflessione o generare un dibattito, e quelli che non lo fanno, che decidono di rimanere solo in superficie" ha spiegato Diego Luna

L'attore, che in Narcos: Messico interpreta il ruolo del narcotrafficante Felix Gallardo, ha poi spiegato il ruolo sociale che può avere la sua serie TV: "Narcos ha il potenziale per viaggiare e presentarsi in tutto il mondo e allo stesso tempo per dire “abbiamo inseguito quelli sbagliati, perché molti di coloro che sono coinvolti in questo business continuano a governare o sono legati al governo”. 

Narcos: Messico, Diego Luna difende la serie TV 

Diego Luna ha poi aggiunto che una serie come Narcos: Messico può aiutare a capire gli attuali problemi del Messico. "Il bilancio delle vittime in Messico è allarmante, supera qualsiasi dittatura in America Latina o persino gli americani caduti in Vietnam, che è considerata una grande perdita. È brutale accettare di essere nella situazione in cui siamo. Penso che sia molto importante capire da dove veniamo e vedere dove siamo".