Dall'assemblea degli azionisti emergono indiscrezioni sul nuovo modello di Netflix: stop alle password condivise e abbonamento con spot
Dopo il boom di iscritti durante il periodo più duro e stringente di pandemia, Netflix comincia a sperimentare un forte riflusso. Durante la riunione degli azionisti, il colosso di Los Gatos ha comunicato numeri in netto calo. Gli abbonati alla piattaforma sono crollati nel primo trimestre del 2022. In Russia a causa delle sanzioni, con la sospensione del servizio e il blocco del sistema Swift, gli utenti che hanno mollato la piattaforma sono 700mila. A questi si aggiungono altri 200mila abbonati che Netflix ha perso in tutto il mondo. È il primo vero drastico calo di utenti dal 2011.
Netflix, abbonamento condiviso addio: si espande l'extra
Non andrà meglio per Netflix da qui alla fine dell'anno. Gli analisti prevedono un'ulteriore emorragia di abbonati nella seconda metà dell'anno: circa in due milioni dovrebbero lasciare il servizio. L'utile netto dei primi tre mesi del 2022 è di 1,597 miliardi di dollari (1,480 miliardi di euro), pari a -6,4% rispetto a un anno fa. Le motivazioni dietro l'abbandono continuo di abbonati sono tre: lo stop imposto dalla società alla condivisione delle password; la feroce concorrenza di Disney+, HBO Max e Apple TV+; il galoppare dell'inflazione che induce tante persone a tagliare sprechi e superfluo, tra cui lo streaming.
Ad indispettire gli utenti è soprattutto la stretta di Netflix sui profili condivisi. Il servizio sta sperimentando in Cile, Costarica e Perù le strategie del futuro. Nei tre Paesi sudamericani, la piattaforma ha introdotto la possibilità di aggiungere fino a due persone all'abbonamento pagando un surplus tra i 2 e i 3 dollari al mese. Nello specifico, l'extra equivale a 2,73 euro in Costarica, a 2,67 euro in Cile e a 1,92 euro in Perù. Allargando questo controllo degli accessi il colosso dello streaming pensa di ottenere dei ricavi, considerando che oltre 100 milioni di utenti condividono le password, in particolare negli Stati Uniti e in Canada dove si tocca la cifra record di 30 milioni.
Netflix, strategia del futuro è la pubblicità?
Finora la linea del rigore sui profili condivisi ha sortito l'effetto contrario. Tutto lascia quindi pensare che il passo successivo sarà l'inserimento della pubblicità nei contenuti in catalogo. Stando a quanto rivela il magazine Variety, la società sta prendendo in considerazione l'idea di includere forme di abbonamento più economiche legate all'introduzione degli spot. In sostanza, chi sottoscrive un abbonamento più basso dovrà accettare gli inserimenti commerciali nei film e nelle serie.
Questo scenario potrebbe verificarsi entro il 2024. L'amministratore delegato Reed Hastings ha fatto sapere che è sempre stato "contrario alla complessità della pubblicità in favore della semplicità dell'abbonamento", ma è giunto il momento di essere "ancora più a favore della scelta del consumatore". Il manager trova sensato "permettere di avere ciò che vogliono ai consumatori che intendono pagare meno e possono tollerare la pubblicità".