La recensione di The Good Fight, lo spin-off del legal drama The Good Wife

Abbiamo visto il pilot di The Good Fight. Ecco la nostra recensione

The Good Fight è lo spin-off di The Good Wife, il legal drama realizzato dai coniugi Robert e Michelle King. La nuova serie vede come protagoniste Christine Baranski (Diane Lockhart), Cush Jumbo (Lucca Quinn) e Rose Leslie (Maia Rindell) e racconta di una grande truffa finanziaria che ha distrutto la reputazione della giovane avvocatessa Maia Rindell e della sua madrina, Diane Lockhart. Ambientato un anno dopo gli eventi accaduti nella settima e ultima stagione di The Good Wife, vede queste ultime lasciare la Lockhart & Lee per unirsi allo studio legale di Lucca Quinn, uno dei più importanti di Chicago. 

La recensione di The Good Fight

È inconfondibile lo stile dei coniugi King che ancora una volta hanno regalato al pubblico televisivo un prodotto di qualità. Seguendo le orme di The Good Wife, non manca una solida sceneggiatura, basata su dialoghi serrati, chiari, intelligenti e che mirano dritto al punto, senza lasciare spazio a battute inutili e prive di spessore. A caratterizzare il progetto sono i continui - seppur piccoli - colpi di scena che i due autori hanno sapientemente orchestrato. I personaggi, alcuni dei quali abbiamo già incontrato nella serie originale, non sono cambiati d’aspetto e carattere e ciò li contraddistingue da altri personaggi televisivi facilmente riconoscibili. 

A colpire non è solo la colonna sonora, che passa da un ritmo più incalzante a uno meno marcato ma più coinvolgente a livello emotivo, ma anche il contesto. Parliamo di un ambiente che appare freddo, almeno all’inizio, e di personaggi che sono più legati al concetto del fare soldi e delle raccomandazioni piuttosto che a quello della meritocrazia. In The Good Fight non mancherà occasione di ricordare Will Gardner, uno dei personaggi più interessanti della nota serie tv. Tutti gli attori sono perfettamente in parte, ma una menzione speciale è da attribuire a Christine Baranski. Senza di lei questo progetto non avrebbe senso di esistere.