La recensione di Iron Fist della Marvel: cosa c'è da sapere?

La nostra recensione sulla nuova serie tv targata Marvel: Iron Fist. Protagonista è il miliardario Danny Rand

Tornato a New York City dopo essere scomparso per anni con l'intenzione di ristabilire un rapporto con il suo passato e la sua famiglia, Danny Rand, un miliardario trasformatosi in un monaco buddista ed esperto di arti marziali, combatte contro i criminali e corrotti della città attraverso la sua incredibile padronanza del kung-fu e la capacità di evocare la straordinaria potenza del Pugno d'Acciaio di Iron Fist. Questa la trama della nuova serie Marvel creata da Scott Buck e interpretata da Finn Jones, Jessica Henwick, Rosario Dawson e molti altri.

La recensione di Iron Fist

Dopo un inizio decisamente lento dal punto di vista narrativo, Iron Fist comincia a carburare per poi terminare in un finale troppo aperto per lasciare gli spettatori impassibili. Nonostante molti elementi al suo interno non vengono approfonditi come meriterebbero, notiamo la volontà del creatore di dare maggior spazio (rispetto alle opere precedenti basate sulla figura della Marvel) al lato introspettivo del personaggio principale, Danny Rand, scoprendo così particolari in più sul suo carattere. Nella storia vi sono due personaggi importanti ai fini del racconto, che premetteranno a quest’ultimo di prendere coscienza del suo effettivo ruolo nel mondo: Bakuto (la nuova testa del serpente) e Davos (l’amico che gli ricorda di dover difendere K’un-Lun). 

A sorprendere è l’evoluzione di determinate figure, che non sono state approfondite adeguatamente e che quindi lasciano lo spettatore perplesso: perché questo cambio di rotta? Se nella prima parte della serie le storie sono ancora poco delineate e non si vedono scene in grado di stravolgere lo spettatore, nella seconda viene aggiunta così tanta carne al fuoco da diventare difficile da seguire. Detto ciò, ci sono anche aspetti positivi nella serie Marvel come la colonna sonora graffiante, una fotografia nitida e una buona interpretazione del protagonista, che però non dimostra a pieno tutte le sue potenzialità.