Stranger Things: la serie tv di fantascienza che riporta sul piccolo schermo il vintage

La nostra recensione di Stranger Things, interpretata da Winona Ryder nei panni di Joyce. Ecco perché vedere la serie

Ora vi parliamo della serie tv di fantascienza Stranger Things, creata da Matt e Ross Duffer e interpretata da Winona Ryder. Nell’idillica cittadina di Hawkins, nell'Indiana del 1983, le vite ordinarie di un piccolo gruppo di giovani nerd, delle loro famiglie danneggiate e di una comunità sonnolenta sono stravolte in modi diversi dalla scomparsa di un dodicenne, Will. Mentre amici, familiari e una polizia a corto di risorse e spirito d'iniziativa portano avanti le ricerche, talvolta sconfinando l'uno nel territorio dell'altro, attorno al caso si muovono inquietanti forze misteriose che coinvolgono esperimenti governativi top-secret, presunte creature mostruose e una strana bambina con un nome e un appetito ancora più strani.

La recensione di Stranger Things

Stranger Things è un capolavoro della televisione, ricco di riferimenti cinematografici e letterari, tra cui quelli a I Goonies, La casa e E.T. per quanto riguarda le atmosfere che caratterizzano il progetto.  Non manca inoltre una colonna sonora selezionata con cura e rimandi alla cultura Geek (Star Wars è un esempio). La serie vuole richiamare tutti gli elementi del passato, come se i creatori sapessero che gli appassionati stavano aspettando solo un prodotto che si allontanasse dalla modernità in favore di un modello basato sul vintage, concetto espresso a meraviglia dalla grafica dei titoli di testa e dalle musiche. 

La storia è costruita lungo tre linee narrative differenti: Mike (Finn Wolfhard), Dustin (Gaten Matarazzo) e Lucas (Caleb McLaughlin) sono i tre piccoli amici di Will - il bambino scomparso - che incontrano la misteriosa coetanea Eleven (Millie Brown) la quale ha dei poteri sovrannaturali; Jonathan (Charlie Heaton), fratello adolescente di Will, e la studiosa Nancy (Natalia Dyer), sorella di Mike. I due collaborano per capire cosa si cela dietro le sparizioni in città; infine troviamo gli adulti come Joyce (Winona Ryder), madre di Will e Jonathan, e lo sceriffo Hopper (David Harbour), ma anche il Dottor Brenner (Matthew Modine). 

Ogni storia è ben approfondita e i tre livelli di narrazione si intersecano tra loro alla perfezione, donando alla serie un’intensità drammatica efficace, grazie anche alla magistrale interpretazione di tutti gli interpreti coinvolti, a partire da Winona Ryder