Santa Clarita Diet: la recensione dell'horror-comedy di Netflix

Ad unire la comicità alle scene splatter e a venderle poi al grande pubblico ci aveva pensato tempo fa Peter Jackson. Meno demenziale ma profondamente ironica, le due stagioni di Santa Clarita Diet vi conquisteranno se siete amanti del comedy-horror

Santa Clarita Diet è una serie tv prodotta da Netflix con protagonista Drew Barrymore nei panni di una immobiliarista a metà fra una zombie una cannibale. La prima stagione è andata online nel 2017, mentre la seconda è arrivata a fine marzo 2018 sempre in esclusiva sulla piattaforma streaming. Dopo un esordio fresco, brillante e avvincente era veramente arduo per gli sceneggiatori della serie non deludere, anzi riuscire ad alzare il tiro nella seconda stagione. Lo showrunner Victor Fresco però ci è riuscito. Lo show è infatti ritornato più carico che mai, con gag comiche, sangue che schizza ovunque e quel punto di acida critica sociale che in questo contesto dalle pareti insanguinate non stona affatto.

Santa Clarita Diet: nella stagione 1 conosciamo gli Hammond

I protagonisti della serie tv sono gli Hammond. Nella prima stagione di Santa Clarita Diet ci ritroviamo di fronte ad una famiglia ordinaria: mamma Sheila, un po' repressa e annoiata, e papà Joel, insicuro e pasticcione, lavorano in coppia come agenti immobiliari, mentre Abby, la loro figlia, va al liceo scontrandosi con l'eccessiva tranquillità del luogo in cui vive. Santa Clarita è il quartiere residenziale in cui i nostri vivono: qui splende eternamente il sole, ci sono casette in serie come in un qualunque sobborgo americano e le famiglie sono sempre sorridenti. La vita degli Hammond proseguirebbe fra le più comuni e anonime, se non gli accadesse dell'incredibile. Sheila infatti dopo un incidente stravagante – una scena memorabile, disgustosa quanto comica, in cui Drew Barrymore si mette alla prova con un vomito verde in stile L'esorcista - dovrà seguire una dieta del tutto particolare per sopravvivere: mangiare esseri umani.

Quella che sembra un'indigestione nasconde una morte in stile zombie - niente a che vedere con The walking dead - una morte che porta con sè un mistero che si infittisce puntata dopo puntata. Infatti Sheila non è morta ma non è nemmeno viva, non ha più il battito, ogni tanto perde pezzi del suo corpo ma soprattutto ha un'insaziabile voglia di carne umana. Una sorta di zombie moderno, dove all'incontrollabile necessità di carne fresca umana c'è la ratio che i morti viventi fino ad oggi non hanno mai avuto. Capirete invece come per gli altri due membri della famiglia possa essere arduo mantenere in apparenza lo stesso stile di vita e in realtà lottare per la sopravvivenza (fisica di Sheila, morale per gli altri) cercando in giro per la propria cittadina resti di esseri umani per sfamare la mamma sempre più feroce ed famelica. Nella prima season il nocciolo della questione è proprio questo: evitare di essere scoperti e familiarizzare con questa nuova stramba situazione, alternando situazioni divertenti e di suspance.

Santa Clarita Diet: la seconda stagione è ancora meglio della prima

Fin dalla prima puntata della seconda stagione di Santa Clarita Diet si capisce una cosa: la qualità è nettamente aumentata. I personaggi principali vengono approfonditi, i dialoghi diventano ancora più frizzanti, entrano in gioco nuovi amici e soprattutto il mistero s'infittisce ancora di più. In questa stagione Sheila sta cominciando a decomporsi (alcuni pezzi del corpo cadono) e al pari passo del deteriorarsi del corpo sembra corrispondere un deterioramento dell'anima: la ratio infatti sta cedendo il passo all'istinto animalesco da predatore. Sheila però non vuole diventare un mostro, così chiede a marito e figlia di incatenarla nel seminterrato. Si capisce fin da subito che questa non può essere la soluzione, così ancora una volta, uniti, gli Hammond cercano di affrontare questa situazione e di trovare un antidoto alla condizione di Sheila.

Oltre alla questione zombie che si intrica sempre più, il bello di quest'ultima stagione è che i due protagonisti si fanno portatori di una piccata critica alla società americana e alle sue contraddizioni. Il concetto del diverso e dell'essere cattivi è al centro dei pensieri di Sheila e Joel, che si chiedono se basti essere cattivo per essere eliminato dalla faccia della terra. Il risultato sta in scene da risate con lacrime. Adorabile la storyline dedicata ai competitor lavorativi di Sheila e Joel: due immobiliaristi che se all'apparenza sembrano un concentrato di sorrisi e lealtà, nella realtà sono talmente competitivi che non ci pensano due volte a giocare sporco. Con loro piangerete dal ridere. 

Santa Clarita Diet, una serie tv deliziosa

Prima di Santa Clarita Diet già altre serie come Ash and the evil dead, Scream Queen e tutta la saga di American Horror Story, hanno cercato di creare un prodotto televisivo che potremmo definire horror leggero. Se anche voi come me eravate appassionati della collana di letteratura per ragazzi Piccoli brividi o le divertenti pagina di Mia mamma è un vampiro di Don Whittingon, allora con Santa Clarita Diet andate a colpo sicuro. La bellezza di questa serie tv sta nelle puntate (10 a stagione) tutte da circa 25 minuti, da guardare una dietro l'altra in un binge watching sempre più affamato. Santa Clarita Diet è stato al nono posto degli show più assaporati in Italia (sempre rimanendo in tema cibo, visto che di dieta si parla), ovvero quelli che gli spettatori si sono presi il tempo giusto per gustarli poco a poco, puntata dopo puntata.

Personalmente entrambe le stagioni le ho buttate giù tutto d'un fiato come il boccone più prelibato perché Santa Clarita Diet già dalla prima stagione rapisce grazie alla perfetta unione di elementi horror, dettagli splatter davvero disgustosi, situazioni comedy divertenti, e un intreccio di suspance scritto benissimo, per niente banale, e che non stanca mai. Il merito di questa riuscita oltre al genio di Victor Fresco (Better off Ted) lo showrunner della serie tv, e anche agli interpreti.

Il cast di Santa Clartia Diet fa la differenza

Drew Barrymore è la colonna portante di questo show: l'attrice che tutti ricordano per il dolcissimo ruolo in ET è perfetta nei panni di un personaggio energico, dal sorriso sempre smagliante e dal problem solving fulmineo, soprattutto quando si tratta di occultare cadaveri o rifornire il suo freezer con arti e organi congelati, ovviamente umani; Joel invece è interpretato da Timothy Olyphant (l'attore di origini hawaiane ha preso parte a molti film fra cui Snowden), un marito modello e innamoratissimo che però proprio non ne becca una; infine c'è la rossa Abby, interpretata da Liv Hewson, un personaggino niente male che parte in sordina per poi regalare momenti epici nella seconda stagione.