L'attore si trasforma nel generale-prefetto eliminato dalla mafia prima ancora di avere il tempo di affrontare la Palermo insanguinata dalla guerra tra cosche
Sergio Castellitto si trasforma in uno dei più alti simboli della lotta contro la mafia: Carlo Alberto Dalla Chiesa. L'attore sarà il generale ucciso a Palermo in un agguato da Cosa nostra in una serie tv in 8 episodi (quattro prime serate) diretta da Lucio Pellegrini, il regista di commedie come E allora mambo!, Figli delle stelle e È nata una star?, reduce dal recente biopic televisivo Carosello Carosone. Il progetto dovrebbe arrivare sugli schermi in primavera, a pochi mesi dal 3 settembre 2022, data in cui ricorre il 40mo anniversario della strage di via Carini.
Sergio Castellitto Dalla Chiesa in un biopic per Rai 1
Prodotta dalla Stand By Me di Simona Ercolani con una messa in onda prevista in prima serata su Rai 1, la serie si intitola Il generale Dalla Chiesa (come il film di Giorgio Capitani con Giancarlo Giannini) e parte dalla Sicilia degli anni '70, dove Dalla Chiesa, con il grado di colonnello, comincia ad indagare sulla mafia nel periodo in cui a Palermo scompare il giornalista Mauro De Mauro e viene ucciso il procuratore Pietro Scaglione. Dal suo rapporto dei 114, la mappa dei capimafia siciliana, escono fuori per la prima volta i nomi di Frank Coppola, i cugini Greco di Ciaculli, Tommaso Buscetta e Gerlando Alberti.
Negli episodi successivi si racconterà la promozione a generale di brigata, il trasferimento nella caldissima Torino sconvolta dal terrorismo e l'arrivo alla guida della divisione Pastrengo a Milano. È grazie alla collaborazione del brigatista pentito Patrizio Peci e all'idea di far infiltrare nelle Brigate rosse il missionario francescano Silvano Girotto, esponente della teologia della liberazione famoso con il soprannome di Frate Mitra, che Dalla Chiesa riesce ad arrestare decine di militanti e i membri del nucleo storico delle Br, tra cui Renato Curcio e Alberto Franceschini.
Nominato vice comandante dell'Arma alla fine del 1981, Dalla Chiesa torna a Palermo nel 1982 in qualità di Prefetto nel pieno della cosiddetta Seconda guerra di mafia. Dopo aver testato l'ostilità degli ambienti democristiani locali legati alle cosche e in seguito all'omicidio del segretario regionale del Pci Pio La Torre, i cento giorni di Dalla Chiesa si concludono tragicamente a via Carini. Nell'agguato muoiono con lui la moglie, Emanuela Setti Carraro, e l'agente della scorta Domenico Russo.
Carlo Alberto Dalla Chiesa: morte e complessità di uomo
Nando Dalla Chiesa, il figlio di Carlo Alberto, ha spiegato in un'intervista a Repubblica che "rispetto alle fiction del passato questa indaga con molta cura e sensibilità sulla figura di mio padre, si misura con la sua psicologia, entra nella complessità del personaggio e la licenza poetica della narrazione cinematografica non entra in conflitto con i fatti, cosa molto rara".
Dalla Chiesa aggiunge che la serie con Sergio Castellitto "non parte da Palermo, ma da mio padre. Eppure 40 anni dopo è impossibile non evocare quel periodo storico così importante per il Paese e per la partita che si è giocata nella storia. Io ricordo tutto di quegli anni a Palermo, nel male e nel bene, ogni minimo passaggio e dettaglio. Ma questa serie può trasmettere alle generazioni più giovani una memoria che non si ferma ai libri di storia e alle celebrazioni, ma che in qualche modo entra nella vita delle persone".
Il soggetto di serie è di Monica Zapelli, che ha scritto le sceneggiature degli episodi con Peppe Fiore e con la consulenza storica di Giovanni Bianconi. Ecco la prima foto dal set.