Da 'Black Monday' a 'Good Omens', maggio è un mese ricco di novità per gli appassionati di serialità televisiva
Maggio 2019 è un mese ricco di novità per gli appassionati di serialità televisiva. Le allettanti novità in arrivo sono sei e promettono appassionanti emozioni. Si comincia con Black Monday (Sky Atlantic — 10 maggio), ovvero il "lunedì nero" del 19 ottobre 1987 passato alla storia come uno dei peggiori crolli di Wall Street: la borsa statunitense registrò il maggior ribasso di sempre in una sola seduta, con il Dow Jones in rosso del 22,6% in un solo giorno. A questo giorno tragico si ispira lo show di Jordan Cahan e David Caspe, che vede Don Cheadle nei panni di Mo Monroe, spietato CEO di una piccola società fatta di outsider e disadattati. Il meglio del peggio degli anni '80. Seth Rogen ha co-diretto il pilot, oltre a essere produttore esecutivo insieme a Cheadle.
Serie tv: maggio 2019 con sei novità assolute
La fantascienza per giovani adulti potrebbe avere una nuova serie di riferimento con The Society (Netflix — 10 maggio). Lo show di Chris Keyser (Tyrant, Cinque in famiglia), mix tra Between, Under the Dome e Il signore delle mosche, racconta l'improvvisa e misteriosa sparizione di tutti gli adulti di una ricca e tranquilla cittadina del New England. Rimangono soltanto gli adolescenti, chiamati a costruire una parvenza di struttura sociale per non cadere nell'anarchia. Dirige Marc Webb, il regista di (500) giorni insieme e i due Amazing Spider-Man. L'intrigante trailer fa ben sperare.
C'è grossa attesa per Catch-22 (Sky Atlantic — 21 maggio) perché Comma 22 è il romanzo antimilitarista satirico scritto da Joseph Heller nel 1961 diventato un classico della letteratura americana del Novecento. George Clooney lo ha adattato in una mini-serie in sei episodi, che il divo ha deciso di produrre, dirigere e interpretare. L'ex dottor Ross di ER – Medici in prima linea è diventato il Comandante Scheisskopf, a capo di un gruppo di aviatori in Italia durante la Seconda guerra mondiale. Il Comma 22 del titolo è la paradossale legge in cui incappa il giovane bombardiere John Yossarian (Christopher Abbott): chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni ma, facendo questa richiesta, dimostra automaticamente di non essere pazzo. Come suggerito dal trailer, nel cast ci sono anche il Dr. House Hugh Laurie, Kyle Chandler e Giancarlo Giannini.
Nuove serie Netflix: a maggio c'è When They See Us
What/If (Netflix — 24 maggio) segna invece un esordio assoluto: Renée Zellweger si cimenta nella sua prima serie tv. L'ex Bridges Jones è Anne, una misteriosa benefattrice che pone una giovane coppia di sposi (Jane Levy e Blake Jenner) davanti a un dilemma atroce: se ricevessi un'offerta straordinaria e impossibile da rifiutare, cosa rischieresti per ottenerla? Il creatore Mike Kelley, già autore di Revenge e Swingtown, ha definito lo show "un social thriller, un noir ai tempi dei social". Produce Robert Zemeckis: nonostante queste premesse, il trailer non ha destato grande entusiasmo.
Discorso diverso per Good Omens (Amazon Prime Video — 30 maggio), la serie più attesa del mese, o forse dell'anno intero. Perché arriva da Neil Gaiman, che ha adattato personalmente il cult Buona Apocalisse a tutti! scritto nel 1990 insieme a Terry Prachett. Un fantasy ironico e graffiante in cui l'angelo Aziraphale (Michael Sheen) e il demone Crowley (David Tennant) decidono di unire le forze quando l'Apocalisse sembra ormai prossima. Al loro fianco arriva anche l'arcangelo Gabriele (Jon Hamm). Frances McDormand è la voce di Dio e Benedict Cumberbatch quella di Satana. Da non perdere.
Toni differenti, infine, per When They See Us (Netflix — 31 maggio). Ava DuVernay, la prima regista afroamericana a essere candidata all'Oscar per Selma – La strada per la libertà, ricostruisce la vera storia dei cinque di Central Park, ovvero i ragazzi neri tra i 14 e i 16 anni che nel 1989 furono ingiustamente accusati dell'aggressione e lo stupro di Trisha Meili, una donna bianca che stava facendo jogging. Uno dei più terribili errori giudiziari della storia degli Usa diventa una denuncia dei pregiudizi e dell'allarmismo sensazionalistico di certa stampa statunitense.
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