Da Coliandro a Rocco Schiavone, il Coronavirus contagia le serie tv italiane

A rischio oltre il 50% delle produzioni: lo rivela Giancarlo Leone, il Presidente dell'Associazione Produttori Audiovisivi

L'Ispettore Coliandro e Rocco Schiavone, Tutta colpa di Freud e Anna: sono soltanto alcune delle serie tv italiane a rischio per l'emergenza sanitaria causata dal coronavirus. Lo rivela Giancarlo Leone, il Presidente dell'Associazione Produttori Audiovisivi, in un'intervista concessa ad Andrea Biondi sul Sole 24 Ore. "Gli effetti – spiega Leone – si vedranno più in là, visto che le serie trasmesse sono state prodotte e consegnate fino a maggio. Ma quelle in partenza e in via di completamento rischiano".

Serie tv italiane 2020 a rischio

Le serie che non hanno ancora cominciato la riprese, chiarisce il Presidente dell'Apa, si stanno domandando se e in che modo partire. Sono soprattutto i produttori a correre grossi rischi, specie in assenza di parametri di sicurezza sanitaria o di tutele da parte dei broadcaster. 

"Un episodio di coronavirus su un set o in un albergo che ospita la troupe – scrive Biondi sul Sole 24 Ore – può mandare all'aria il lavoro. E per le produzioni seriali che in generale oscillano fra i 4 ai 12 milioni di euro di investimento, tutto questo rappresenta un sostanziale disincentivo a partire".

Leone rivela che in caso di una prolungata interruzione, il danno economico potrebbe essere di svariati milioni di euro: la produzione seriale italiana raccoglie circa 370-380 milioni del miliardo di euro complessivo dell'intero settore audiovisivo. Oltre al danno, ci sarebbe anche la beffa: non viene data copertura assicurativa contro il coronavirus.

Serie tv italiane: Rai sotto scacco

Non va meglio sul fronte delle trasmissioni televisive. Dopo che il game show Soliti Ignoti ha vissuto un momento difficile per la mancanza di "ignoti" del Nord, La Corrida è stata sospesa e rimandata a data da destinarsi. Tutti gli altri programmi vanno in onda senza pubblico in studio e molti programmi daily sono a rischio: i palinsesti subiranno inevitabilmente delle variazioni drastiche. 

"L'emergenza – aggiunge Leone in un post su Twitter – sta toccando drammaticamente l'intero settore dell'audiovisivo. Non solo cinema e sale ma anche serialità tv, intrattenimento (a rischio oltre il 50% delle produzioni), documentari e animazione. Entro pochi giorni potrebbero essere rivoluzionati i palinsesti delle reti televisive per gli effetti del coronavirus sulle produzioni di intrattenimento e, a tendere, sulle consegne della serialità tv".

Fonte foto: Ufficio stampa Rai