Disponibile online il teaser trailer della nuova serie TV dedicata all'assassinio dello stilista italiano Gianni Versace, interpretato da Edgar Ramirez, affiancato da Penélope Cruz.
Arriva un secondo teaser della nuova serie della crime story ispirata all'omicidio di Gianni Versace. Nel trailer di American Crime Story: Versace vediamo la bara nera del noto stilista in riva al mare, mentre qualcuno poggia dei fiori e dà l'ultimo saluto. L'uscita della nuova serie tv è attesa per il 2018 inoltrato, saranno Penélope Cruz ed Edgar Ramirez a dare volto ai fratelli Versace. FX è al lavoro alecremente su American Crime Story: Versace, seconda stagione del serial di Ryan Murphy che analizza la dinamica del brutale omicidio dello stilista che nel 1997 fu ucciso da Andrew Cunanan davanti alla propria villa a Miami Beach, in Florida.
American Crime Story, la bara di Versace nel trailer
The Assassination of Gianni Versace avrà una narrazione frammentata, che inizia con l'omicidio per poi spostarsi avanti e indietro nel tempo, per mostrare cause e conseguenze del terribile atto. In primo piano, lo stile di vita sui generis di Gianni Versace e la solitaria follia di Andrew Cunanan. Penelope Cruz veste i panni di Donatella Versace, mentre Ricky Martin interpreta Antonio D'Amico, compagno di vita e di passerella dello stilista italiano. Gianni avrà il volto di Edgar Ramirez, mentre il suo assassino Cunanan è interpretato da Darren Criss. Ecco il trailer:
American Crime Story, il primo trailer su Versace
Nel primo teaser si vedeva l'entrata della villa, poi si udivano gli spari mortali mentre i piccioni spiccavano il volo spaventati e lo schermo virava in un colore rosso sangue. La serie tv è basata sul libro “Piaceri volgari di Maureen Orth”. La prima serie di American Crime Story era basata sul caso di O.J. Simpson e riprende la struttura a serie stand-alone dell'altro successo di Ryan Murphy, ovvero American Horror Story. Tutta la prima stagione si basa sul conflitto tra la realtà degli omicidi commessi da O.J. e la spettacolarizzazione del caso generata dal seguito mediatico. In particolare, la regia di Ryan Murphy si modifica nel corso delle puntate, nei primi episodi è dinamica (con una macchina da presa che si sente molto grazie a sbalzi e zoomate degne di The Shield.), mentre col passare del tempo diventa sempre più documentaristica.
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