The Good Doctor, la serie tv vista dall'occhio di un vero chirurgo

TV Sorrisi e Canzoni ha posto i riflettori su The Good Doctor, la serie televisiva rivelazione dell'estate interpretata da Freddie Highmore, e ha chiesto ad un vero chirurgo di analizzarne i suoi molteplici aspetti.

L'estate di Rai Uno sembra proprio essere all'insegna di The Good Doctor, le vicende del giovane dottore Shaun Murphy interpretato da Freddie Highmore che, affetto dalla Sindrome del Savant, riesce comunque ad eccellere proprio in campo scientifico e ad aiutare i pazienti del San Jose St. Bonaventure Hospital. I casi in cui si imbatte ogni settimana possono risultare talvolta davvero inaspettati e TV Sorrisi e Canzoni per capire al meglio la veridicità dello show ha chiesto consiglio ad un medico affermato.

The Good Doctor: la trama analizzata da un vero chirurgo

Ecco quindi che il dott. Michele Carlucci, primario del Pronto soccorso e dell'Unità di Chirurgia generale e delle Urgenze all'Ospedale San Raffaele di Milano ha espresso il suo parere personale e scientifico sul lavoro svolto dal giovane Murphy nella serie. Escludendo la condizione di autismo del protagonista, ovviamente punto forte del racconto, ci potrebbero essere alcune situazioni all'aspetto insolite come la scena che ci presenta il protagonista, impegnato a salvare un uomo in aereoporto con whisky e coltello: "Rispetta le procedure internazionali Atls (Advanced trauma life support). Fa ciò che secondo lui è giusto, una manovra o un drenaggio pleurico, per salvare la vita del paziente che altrimenti morirebbe. In questi casi tutto è lecito per chi ha competenza ed è addestrato per intervenire".

Proprio come nella più famosa Grey's Anatomy, anche in The Good Doctor troviamo gli specializzandi intenti ad operare, sotto l'occhio vigile del loro supervisore, in questo caso Neil Melendez (Nicholas Gonzalez). Ma anche nella realtà è così?: "Tutto regolare. Per legge, gli specializzandi devono essere “tutorati”. Nella maggior parte degli interventi devono essere presenti almeno due specialisti in sala operatoria. A questi si può aggregare uno specializzando, che però non può operare mai da solo".

The Good Doctor non è una storia vera, e forse non potrebbe mai esserla

La domanda che forse molti si fanno però, è proprio quella che abbiamo sorvolato all'inizio e che in fondo pone le fondamenta per lo sviluppo della serie. Così il Dott. Carlucci espone il suo parere riguardo la possibilità che un autistico possa diventare un chirurgo: "Non mi è mai capitato di avere colleghi con disturbi di questo tipo. E, senza discriminare nessuno, avrei qualche riserva in caso di deficit relazionali come quelli del protagonista. Per un medico, infatti, è davvero molto importante avere buone qualità di comunicazione. Un paziente, anche solo guardandolo negli occhi, deve potersi fidare di lui. E il contatto fisico è fondamentale: i pazienti apprezzano il fatto di essere visitati in modo accurato". Ricordiamo che lo show è scritto da un team di autori di cui fa parte anche David Renaud, medico canadese rimasto paralizzato all'età di 19 anni.

Fonte immagine di copertina e foto interna: https://www.facebook.com/TheGoodDoctorABC/