Sanremo 2022, Achille Lauro si auto-battezza sul palco e fa infuriare i cattolici

Dal cardinale Ravasi al vescovo di Sanremo Antonio Suetta, tanti i messaggi contro "l'indecoroso scempio" del cantante

Pezzi della Chiesa cattolica abboccano per l'ennesima volta alle provocazione all'acqua di rose di Achille Lauro. Il cantante romano è stato l'opener dei Big nella prima serata di Sanremo 2022 e il suo (finto) ribellismo non è passato inosservato. Dopo i "quadri" della passata edizione del Festival, accusati di blasfemia, l'ormai ex trapper si è presentato sul palco dell'Ariston con i capelli biondo ossigenato à la Billy Idol e a petto nudo, fino a toccarsi il pacco prima di procedere ad un auto-battesimo sulle note del suo brano Domenica. "Chissà cosa dirà l'Osservatore romano della sua performance", ha ironizzato Fiorello. Apriti cielo.

Achille Lauro, Sanremo 2022 parte con l'inevitabile polemica

Il primo a criticare il "sacrilegio" è il cardinale Gianfranco Ravasi. Il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura usa Twitter per condannare (senza mai citare) il buon Lauro de Marinis usando le parole di San Gregorio Nazianzeno.

II Battesimo è il più bello e magnifico dei doni di Dio. Lo chiamiamo dono, grazia, unzione, illuminazione, veste d'immortalità, lavacro di rigenerazione, sigillo, e tutto ciò che vi è di più prezioso. Dono, poiché è dato a coloro che non portano nulla; grazia, perché viene elargito anche ai colpevoli; Battesimo, perché il peccato viene seppellito nell'acqua; unzione, perché è sacro e regale (tali sono coloro che vengono unti); illuminazione, perché è luce sfolgorante; veste, perché copre la nostra vergogna; lavacro, perché ci lava; sigillo, perché ci custodisce ed è il segno della signoria di Dio.

Ci va giù decisamente più pesante il vescovo di Sanremo Antonio Suetta. Il monsignore denuncia in un comunicato "la brutta piega che, ormai da tempo, ha preso questo evento canoro e, in generale, il mondo dello spettacolo, servizio pubblico compreso. La penosa esibizione del primo cantante ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del Battesimo in un contesto insulso e dissacrante".

Ho ritenuto doveroso denunciare ancora una volta come il servizio pubblico non possa e non debba permettere situazioni del genere, sperando ancora che, a livello istituzionale, qualcuno intervenga.

Achille Lauro: Domenica è "un indecoroso scempio"

Suetta definisce la performance di Lauro "un indecoroso scempio" e sprona il pubblico di fedeli a smettere di pagare il canone Rai perché "non possiamo, infatti, trovarci di fronte a un canone obbligatorio sulla bolletta della luce, per poi essere offesi a domicilio e questo sarebbe servizio pubblico?".

Non poteva mancare l'irruzione della politica nella figura di Lucio Malan. Il senatore di Fratelli d'Italia, con un passato tra la Chiesa valdese, voti plurimi al Senato e l'assunzione come segretaria particolare di sua moglie, tuona sui social contro la "peccaminosa" Domenica.

Achille Lauro profana il sacramento del battesimo mentre il coro gospel canta AlleluXX. Ma che bravo! Quelli che chiedono il rispetto e la tolleranza. Pagato con il canone! Vergogna!

L'unico ad esprimere pubblicamente un parere opposto è Carmelo La Magra, il parroco di Racalmuto ed ex sacerdote di Lampedusa. Il suo cinguiettio è uno dei pochi a gettare acqua sul fuoco.

Ma è possibile che tutta la cattolicità vi viene fuori quando canta Achille Lauro? Scandalizzatevi per altro e fatevela una risata ogni tanto!