Sanremo 2019: Achille Lauro nella bufera per la sua Rolls Royce

Una doppia polemica si abbatte su Achille Lauro e la sua 'Rolls Royce': oltre all'accusa di plagio, si parla di incitamento all'uso di droga...

La presenza di Achille Lauro a Sanremo 2019 prometteva polemiche e, puntuali come un orologio svizzero, le polemiche sono arrivate. Il trapper romano ha rinunciato al suo sound caratteristico per sbarcare all'Ariston con Rolls Royce, un brano rock pieno di citazioni, dai Doors a Miami Vice passando per Marilyn Monroe e Paul Gascoigne. Tutto sembrava scorrere tranquillo fino ad un tweet di Frankie Hi-NRG: il rapper, in uno scambio di battute con un follower, ha sottolineato un'ambigua somiglianza tra la canzone e 1979 degli Smashing Pumpkins, brano della band di Chicago contenuto nel disco del 1996 Mellon Collie and the Infinite Sadness

Achille Lauro, Rolls Royce è un plagio?

Scoppiato il caso, Frankie Hi-NRG ha subito corretto il tiro: “Sono stato frainteso, peccato. Non c'è nessun plagio, non sono un tecnico”, ha scritto. Per poi aggiungere: “Nel caso di Rolls Royce, c'è il sapore di molte canzoni. Quando un brano assomiglia a tante altre vuol dire che non è un plagio”. 

Achille Lauro, coinvolto in merito sui social, ha replicato così: “Ho saputo da poco di questi 'rumors', sono onorato, magari! Ringrazio per l'accostamento ma il mio brano non c'entra nulla con quello, musicalmente, e la sua linea melodica è tutt'altra”. Tuttavia i grattacapi sono ben altri. 

Achille Lauro, Sanremo amaro: l'accusa di Striscia

Striscia la Notizia ha accusato il brano del cantante di essere “un inno all'ecstasy”. “Rolls Royce è una pasticca di ecstasy. Il direttore artistico era in sé quando l'ha ascoltata e scelta per il Festival di Sanremo?”, si legge in un comunicato del tg satirico di Canale 5. 

La Rolls Royce del titolo, secondo il programma di Antonio Ricci, non si riferirebbe quindi al celebre marchio di automobili ma ad una pasticca (sulla quale è impresso il logo della casa, lo “Spirit of Ecstasy”) già giunta agli onori delle cronache inglesi per il massiccio consumo che ne fanno i giovani britannici. Chissà se Claudio Baglioni risponderà a queste accuse. 

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