Alberto Sordi, i parenti contro il biopic con Edoardo Pesce: "Un'occasione persa"

Prima ancora di andare in onda, martedì 24 marzo in prima serata, il film tv di Luca Manfredi viene aspramente criticato: "Un'imitazione mal riuscita"

Prima ancora di andare in onda, martedì 24 marzo 2020 in prima serata su Rai 1, il film tv dedicato ad Alberto Sordi scatena le prime polemiche. Il tv movie Permette? Alberto Sordi, diretto da Luca Manfredi (il figlio di Nino) e interpretato da Edoardo Pesce, non piace a Igor Righetti, il cugino dell'Albertone nazionale, di cui si celebrano quest'anno i 100 anni dalla nascita.

Alberto Sordi: film Rai 1 non piace ai parenti

Righetti è stato intervistato dal Corriere della Sera e, a nome dei parenti di Sordi, tuona contro Pesce, reduce da performance di successo come quella in Dogman di Matteo Garrone e nella serie Il cacciatore nei panni di Giovanni Brusca. 

Quella di Edoardo Pesce è un'imitazione mal riuscita: non basta una protesi al naso e scimmiottare la parlata romanesca per diventare Alberto Sordi. Pesce non buca il video, al massimo lo graffia. Noi familiari siamo tutti delusi, peccato: è stata un'occasione persa

Il cugino dell'attore ritiene che il film – un biopic su un Sordi inedito e sconosciuto: quello della dura gavetta dal 1937 al 1957 – manca completamente l'obiettivo.

Non c'è niente di nuovo, niente che non si trovi su Wikipedia. E poi ci sono un sacco di inesattezze, maldicenze e cattiverie. Io che l'ho conosciuto, Sordi non l'ho rivisto: per tutto il film viene ritratto come un cane bastonato.

Igor Righetti: Alberto Sordi di Pesce "occasione persa"

Pesce ha spesso e volentieri definito questo progetto un omaggio affettuoso ad uno dei più grandi attori della storia del cinema italiano. Righetti, già opinionista di vari programmi Rai, Mediaset, La7 e Sky, pensa invece che il Sordi "segreto" sia un altro: quello che ha raccontato lui nel libro che ha scritto e che uscirà il 9 aprile. Le inesattezze storiche sarebbero numerose. 

Non è vero che la professoressa dell'Accademia ce l'aveva con lui; non è vero che venne cacciato dal set di Scipione l'Africano; manca completamente il rapporto con i fratelli, il padre di Alberto morì che lui aveva 20 anni e loro quattro erano un clan.

Righetti, infine, rincara la dose sui social: postando l'intervista che gli ha fatto Renato Franco sul Corriere, definisce Pesce "schiacciato dalla grandezza e dalla genialità del personaggio interpretato: ha la stessa naturalezza di un organismo geneticamente modificato. Ha cercato di imitare Alberto risultando innaturale e gradevole come l'ortica sulla pelle". 

Foto: Rai Fiction / Ocean Productions