In un dialogo con i fan affidato ai suoi canali social, Venditti fa a pezzi il mega-evento: "Chiedo a tutti i miei colleghi una giornata lontana dai social e dalla tv"
Che il concerto del Primo Maggio a Roma sia diventato un contenitore di frasi al miele, banale retorica e dimostrazione che chi ha il compito di difendere gli interessi dei lavoratori abbia completamente abdicato ai suoi doveri, è spesso oggetto di discussione. Ora una critica del genere arriva da un gigante della musica italiana come Antonello Venditti. Dal chiuso dell'isolamento domestico, il cantautore romano ha rotto il silenzio per dire la sua sul "concertone" che dal 1990 celebra in musica la Festa dei lavoratori.
Antonello Venditti: concerto primo maggio? Meglio il silenzio
L'edizione 2020 va in onda solo in televisione su Rai 3 (per quattro ore dalle 20 a mezzanotte) a causa dell'emergenza sanitaria di coronavirus. Sono tanti gli artisti del cast che hanno dato la loro disponibilità ad esibirsi in forme e modi differenti: da Vasco Rossi e Zucchero a Patti Smith e Sting. In un dialogo immaginario con i fan su Instagram, Venditti va controcorrente.
Si avvicina il primo maggio e vorrei che si tramutasse in una giornata del silenzio della musica a favore di tutti quelli che ci lavorano senza essere minimamente calcolati né sentiti!
Quest'anno l'evento raccoglierà migliaia di persone non a Roma in piazza San Giovanni, ma davanti alla televisione. Secondo il cantante, però, sarebbe stato meglio il silenzio assoluto.
Chiedo a tutti i miei colleghi una giornata lontana dai social e dalla televisione per far capire che la musica tutta è cultura e fa parte essenziale della nostra vita!
Antonello Venditti, Roma meglio deserta
Il riferimento di Venditti è ai lavoratori della musica e dello spettacolo, che sono un milione e mezzo e producono il 10% del Pil nazionale. Eppure, l'attuale crisi socio-economica li ha ridotti sul lastrico: da due mesi sono completamente fermi e riprenderanno soltanto quando ci sarà un vaccino, che saranno obbligati a fare per poter continuare a lavorare.
Il cantautore chiede "rispetto e diritti" per chi lavora nel settore della musica "ed amore per i fan che l'aspettano e la amano incondizionatamente".
Il mio silenzio lo dedico a tutti gli artisti veri che non hanno diritti e a tutti coloro che non hanno voce.
Sono loro – i musicisti, gli attori, i tecnici e tutti gli altri del comparto – gli unici senza tutele e date per la Fase 2. Quella di Venditti non è stata l'unica voce critica contro i sindacati e il loro "concertone". "La scelta dei sindacati confederali – ha dichiarato Rolando Lutterotti dell'Adl Cobas – di tenere lo stesso il concertone mentre una intera categoria rischia di perdere totalmente il lavoro e i diritti è miope".
Fonte foto copertina: https://www.facebook.com/canale9/