Si chiamerà semplicemente "Mike" il biopic sul papà della televisione italiana: le riprese al via a Torino
A quindici anni dalla scomparsa, arriva su Rai 1 nella stagione 2024-2025 il ricordo di Mike Bongiorno con una fiction dedicata alla vita avventurosa del conduttore che in Italia è sinonimo di televisione. Gli attori scelti per interpretare il presentatore da giovane e da adulto sono Elia Nuzzolo e Claudio Gioè. I due si alternano in Mike, questo il semplice titolo scelto per la biografia diretta da Giuseppe Bonito (il regista di Pulce non c'è, Figli e L'arminuta) e composta da quattro puntate da 50 minuti.
Mike Bongiorno, fiction Rai ha i suoi due protagonisti
Classe 1975, Claudio Gioè è ormai un volto noto per chi segue la fiction televisiva: dopo anni di teatro e cinema, è giunto al successo grazie al personaggio di Saverio Lamanna, il giornalista protagonista di Màkari, la serie tratta dai romanzi di Gaetano Savatteri giunta su Rai 1 alla terza stagione. Meno noto è Elia Nuzzolo: giovane attore nato nel 2000 a Prato, è apparso al cinema nel cast di Rossosperanza di Annarita Zambrano e prossimamente sarà Max Pezzali nella serie Hanno ucciso l'Uomo Ragno - La vera storia degli 883, Sky Original ideato da Sydney Sibilia e prodotto da Matteo Rovere.
Annunciato dal figlio Nicolò, il biopic su Mike Bongiorno avvia le riprese il 18 aprile a Torino. Al centro della storia ci sono le origini del conduttore – nato a New York il 26 maggio 1924, figlio dell'avvocato Nicholas e di Enrica Carello – e il ritorno in Italia dopo la separazione dei genitori, quando prese parte come staffetta alla guerra partigiana. Salvato dalla doppia cittadinanza, il giovane Michael tornò nella Grande Mela per muovere i primi passi nel mondo della radio, prima di rientrare in Italia nel 1953.
Mike Bongiorno, biografia arriva in tv su Rai 1
Grazie all'incontro con Vittorio Veltroni, all'epoca direttore del neonato telegiornale, cambiò nome in Mike e venne chiamato per lanciare la televisione italiana durante la sua fase sperimentale. Si trasforma così in quello che è ricordato come il papà dei quiz: da Lascia o raddoppia a Campanile sera passando per Rischiatutto fino agli altri programmi che ha realizzato per la televisione commerciale, di cui è stato il pioniere assoluto.
Decisivo nella vita di Bongiorno è il salto in alto, la disciplina che lo salvò dal bullismo a cui l'aveva condannato la sua forte miopia. Per ripercorrere questa parte della sua giovinezza e le fasi salienti della sua vita, i produttori di Viola Film hanno assoldato nel cast diversi atleti (oltre ad attori professionisti in grado di parlare inglese e tedesco in maniera fluente) e ricostruito gli studi televisivi milanesi nei quali il conduttore iniziò a lavorare in tv tra l'Auditorium di via Rossini, gli studi di via Verdi e il Lumiq di corso Lombardia.