Dopo lo speciale 'C'è Benigni' su Rai2, spuntano le cifre pagate per realizzare gli show celebrativi: è polemica
Dopo lo speciale C'è Benigni andato in onda su Rai2 lunedì 4 febbraio, sono spuntati i compensi pagati dalla rete per realizzare gli show celebrativi che omaggiano alcuni dei più grandi personaggi dello spettacolo italiano. Stando a quanto rivelato dall'AdnKronos, il canale diretto da Freccero avrebbe speso circa 70mila euro per C'è Celentano, 30mila euro per C'è Grillo e 160mila euro per C'è Benigni. Si nota subito una forte differenza nelle cifre, che secondo l'agenzia ha una spiegazione piuttosto semplice.
C'è Celentano, Rai 2 omaggiato dal Clan
La Rai deteneva quasi tutti i diritti delle vecchie trasmissioni di Beppe Grillo, tranne quelli dal 2007 in poi. La quota si è alzata con Adriano Celentano perché il servizio pubblico aveva soltanto parte dei diritti di programmi, sketch e apparizioni. Claudia Mori e il Clan avrebbero fornito il materiale inedito a titolo gratuito. La questione si complica con Roberto Benigni: il regista e attore premio Oscar ha sempre comprato i diritti dei suoi show Rai, per questa ragione Rai2 ha dovuto riacquistare quasi tutto.
Rai 2, Benigni strappa 160mila euro
I risultati, in termini di ascolti, sono stati positivi ma non straordinari: lo speciale ha totalizzato 1.304.000 spettatori pari al 5,4% di share. Meglio di Grillo, ma senza scossoni particolari, complice la ferrea concorrenza di La Compagnia del Cigno su Rai1 (all'ultima puntata) e di Adrian su Canale 5 (ennesimo flop: lo share è balzato dall'8,9 al 7,7%).
AdnKronos ha rivelato inoltre che per questo show su Benigni, la Rai ha dovuto ricomprare circa 70-80 minuti, inclusi una decina di minuti di film, il cui costo al minuto è più caro di quello dei programmi tv e degli spettacoli teatrali. Parte dei 160mila euro, scrive infine AdnKronos, hanno compensato pure “un pezzo di proprietà di Benigni montato dentro la puntata dedicata a Celentano”.
Dopo le parole spese in difesa di C'è Grillo, si attendono ora nuove dichiarazioni in merito da parte di Carlo Freccero, il quale aveva spiegato di voler puntare su questi speciali (i prossimi saranno su Funari e Tortora) perché “non ho programmi pronti da trasmettere e devo salvare la rete”.