Criminal Minds: Massimo Carlotto introduce la serie e scoppia la polemica

Massimo Carlotto, uno dei migliori autori di noir a livello internazionale, introduce dal 18 maggio su Rai 4 un nuovo ciclo della serie Criminal Minds: la sua presenza bollata come "irrispettosa"

Massimo Carlotto introduce Criminal Minds a partire dal 18 maggio 2018 in prima serata su Rai 4. Lo scrittore racconta i personaggi che hanno ispirato il primo dei tre episodi in programmazione ogni settimana, basati su celebri serial killer della storia americana imitati dalla finzione televisiva, da Charles Manson all’inafferrabile Zodiac, dagli amanti assassini Charles Starkweather e Caril Fugate al solitario Unabomber. La presenza di Carlotto, però, ha scatenato un caso di “lesa memoria”.

Criminal Minds: Massimo Carlotto sotto accusa

L’accusa che viene mossa allo scrittore, uno dei migliori autori di noir e hard boiled a livello internazionale con saghe di successo come quella dell’Alligatore, è di offendere la memoria dei famigliari di Margherita Magello, la ragazza di 24 anni uccisa a coltellate nel 1976. Carlotto fu condannato in contumacia a 16 anni di reclusione per l’omicidio ma ha sempre proclamato la propria innocenza e respinto la sentenza, arrivata dopo una lunga serie di processi. Nel 1993 venne graziato dopo 6 anni di carcere dall’allora Presidente Oscar Luigi Scalfaro. Il 29 gennaio 2004 il tribunale di Cagliari ha sancito la sua definitiva riabilitazione. Lo scrittore ha raccontato la sua storia nel libro Il fuggiasco, che lo ha fatto conoscere come autore e da cui è stato tratto l’omonimo film diretto da Andrea Manni nel 2003 (tra l’altro prodotto da Rai Cinema, durante il governo Berlusconi). 

Massimo Carlotto, Criminal Minds e la lesa memoria

Le polemiche per la presenza di Carlotto a Real Criminal Minds su Rai 4 sono iniziate con un articolo del Giornale, che considera la scelta della rete “scandalosa e irrispettosa”. Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio Regionale del Veneto, ha bollato la decisione come “improvvida, ingiusta e per molti aspetti insultante”. Carlotto, al Salone del Libro di Torino, ha risposto a distanza così: “Non capisco il ragionamento di Ciambetti, io sarei un serial killer? Ho ottenuto la riabilitazione e con essa tutti i miei diritti civili, sono un cittadino italiano come chiunque altro. Potrei diventare Presidente della Repubblica, figuriamoci condurre una trasmissione Rai”.

Se Alessandra Gallone, senatrice di Forza Italia, ha chiamato “sconcertante e totalmente irrispettosa” la sua presenza in Rai, il vicesindaco di Bergamo, Sergio Gandi, ha descritto la vicenda giudiziaria di Carlotto “una storia complessa, difficile da capire”. “Ridurre il tutto – ha dichiarato – a ‘quell’uomo è un assassino’ non è giusto”. Parole che non sono piaciute ai parenti bergamaschi di Margherita Magello, che hanno definite “inopportune” le dichiarazioni del vicesindaco. La presenza in video di Carlotto “è la sessantesima coltellata”, hanno detto Matteo e Luca Oriani, gli ultimi parenti di Margherita rimasti in Italia.

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