Nel giorno in cui la stagione 13 è stata presentata alla stampa, l'attore rivela i veri motivi dietro il suo addio alla fiction
Lux Vide e Rai Fiction hanno presentato alla stampa la tredicesima stagione di Don Matteo, al via giovedì 31 marzo in prima serata su Rai 1. Sarà un ciclo di episodi epocale perché sancisce l'addio di Terence Hill. Prossimo agli 83 anni che compirà il 29 marzo, l'attore è attualmente a Los Angeles ma in un'intervista concessa a Tv Sorrisi e Canzoni rivela che in realtà non voleva smettere di interpretare il prete più amato della televisione italiana.
Terence Hill: Don Matteo? "Volevo il modello Montalbano"
Hill spiega che avrebbe proseguito Don Matteo più che volentieri ma a modo suo: con quattro film anziché una serie intera, dilatando i tempi e avendo modo di "rifiatare" vista l'età che avanza.
Avrei solo voluto farlo in maniera diversa perché i tempi del set erano molto impegnativi. Durante le riprese di questa ultima stagione, le giornate di lavoro erano lunghissime, dormivo cinque ore per notte. Bellissimo, per carità, ma anche stancante.
La Rai e il produttore Luca Bernabei di Lux Vide non hanno potuto accettare la sua offerta di quattro film all'anno "sul modello del Commissario Montalbano".
Purtroppo la mia idea non è stata accettata dalla Rai che, per ottimizzare i costi, ha bisogno della serie lunga.
L'attore non esclude il ritorno per un cameo in futuro: Don Matteo saluta il pubblico al quarto episodio, ma non muore. Non ci saranno "lacrime e abbracci": un'uscita di scena semplice, per lasciare spazio al Don Massimo di Raoul Bova dal quinto episodio. Soltanto nel corso della stagione si scoprirà il legame tra i due, il motivo per cui Don Matteo ha lasciato la curia e perché ha scelto Massimo come successore.
Don Matteo 13, Terence Hill all'addio: le ragioni della Rai
Durante la conferenza stampa di lancio della tredicesima stagione, tenutasi nella sede Rai di Via Asiago, Bernabei ha commentato le parole di Hill ringraziando l'attore e augurandosi un suo ritorno, come accadrà quest'anno con Flavio Insinna. Il conduttore torna ad affiancare Nino Frassica indossando la divisa del Capitano Anceschi.
Don Matteo non è Montalbano, non possiamo confondere le due cose. Dietro queste serie c'è un grandissimo lavoro di progettazione: per fare Don Matteo ci vuole un anno e mezzo di scrittura. Terence voleva fare quattro puntate quest'anno e quattro il prossimo ma non si poteva fare. Ci sono le troupe, persone che pensavano che avrebbero lavorato un anno.
La direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati conferma questa versione dei fatti.
Noi dobbiamo rispetto ai nostri telespettatori e fruitori. Dobbiamo dare loro una serialità quanto più lunga possibile. A Don Matteo si chiede di vederlo per due mesi, alcuni ci chiedono anche di più, di fare dodici prime serate. Sarebbe stato un cambiamento ingiustificato trasformare Don Matteo in un film.
Il video-saluto di Hill è disponibile sui canali ufficiali dell'Ufficio stampa Rai.
Foto: Lux Vide / Rai Fiction