Eurovision 2020, l'Ungheria si ritira dal contest: scoppia la polemica

L'Ungheria non sarà presente all'Eurovision Song Contest 2020: non ci sono spiegazioni ufficiali, ma secondo il sito Index.hu perché "troppo gay"

L'Ungheria non sarà rappresentata all'Eurovision Song Contest 2020, l'evento musicale che ogni anno raccoglie il meglio della produzione europea. Non ci sono spiegazioni ufficiali sulla rinuncia del Paese magiaro, ma il sito web ungherese Index.hu e una fonte di MTVA (la televisione di stato) sentita dal Guardian hanno rivelato che il governo di Viktor Orbán reputa la manifestazione "troppo gay". 

Eurovision Song Contest 2020: Rotterdam senza l'Ungheria

Zoltán Kovács, portavoce del premier, ha usato i social per bollare questa notizia e l'articolo di Index.hu come fake news. Il Segretario di Stato per le comunicazioni e le relazioni internazionali non ha specificato le ragioni per le quali l'Ungheria non parteciperà alla 65esima edizione dell'Eurovision che si terrà a Rotterdam. Vari tabloid hanno riportato le parole del giornalista András Bencsik: ritenuto vicino agli ambienti di governo, il cronista in un suo articolo avrebbe definito l'Eurovision una "flottiglia omosessuale".

L'Eurovision Song Contest scatena polemiche sul fronte anti-LGBT dal 2014, quando la cantante drag con la barba Conchita Wurst, con il brano Rise Like a Phoenix, ha vinto a Copenaghen rappresentando l'Austria. Il portabandiera dell'Italia nell'edizione 2019 è stato Mahmood che, dopo il duplice successo di Sanremo Giovani e del Festival, è arrivato secondo con la sua Soldi. Scalpore hanno creato gli islandesi Hatari, band "sadomasochista" e "anti-capitalistic techno-punk" che si è esibita tra sangue, latex, fruste e borchie.

Eurovision 2020, Ungheria fuori dal contest

La rete ungherese MTVA, chiamata in causa dal Guardian, ha risposto al giornale britannico con una breve nota. 

Invece di prendere parte all'Eurovision Song Contest nel 2020, sosterremo direttamente le preziose produzioni create dai talenti della musica pop ungherese. 

L'Unione europea di radiodiffusione, l'ente che associa i diversi operatori pubblici e privati del settore radiotelevisivo e che organizza la kermesse, ha stemperato le polemiche con un pacato comunicato stampa nel quale si sottolinea che "non è infrequente che i nostri membri prendano delle pause dall'Eurovision Song Contest".

Dal 2011 ad oggi, l'Ungheria ha partecipato alla gara ogni anno, ottenendo anche buoni risultati: ByeAlex si è classificato decimo nel 2013 e Joci Pápai, il finalista del 2019 con Az én apám, è arrivato ottavo nel 2017.

Kovács, sul sito ufficiale di About Hungary, ha ribadito nelle ultime ore che si tratta di notizie false montate ad arte dai media mainstream occidentali per alimentare la campagna di disinformazione contro le politiche migratorie, economiche e familiari dell'Ungheria di Orbán.

Fonte foto copertina: https://www.facebook.com/MahmoodWorld/
Fonte foto: https://www.facebook.com/ConchitaWurst/