Capello critica Cristiano Ronaldo, Adani non ci sta: "Una cavolata assoluta"

Lele Adani, intervistato da Linus e Nicola Savino, si scaglia contro l'allenatore e i suoi colleghi del salotto televisivo di Sky Sport

Maurizio Sarri è diventato in poche ore, in Italia e all'estero, l'allenatore che "osò" sostituire Cristiano Ronaldo. Tutto è successo durante Juventus-Milan: il mister della Juve richiama in panchina CR7 al minuto 55, il campione non la prende bene. Il calciatore portoghese ha lasciato subito il campo e si sarebbe rivolto al tecnico dicendo "porra caralho", un'espressione colorita lusitana equivalente al nostro "Che ca**o!". Il caso ha tenuto banco nelle ore successive anche in televisione, vedendo come assoluti protagonisti Fabio Capello e poi Lele Adani. 

Fabio Capello, Ronaldo "non dribbla un avversario da tre anni"

Capello, opinionista nel salotto di Sky Calcio Club, si è schierato dalla parte di Sarri e ha bollato il tre volte Pallone d'oro con queste parole. 

Ronaldo deve essere un campione anche quando esce dal campo. La verità è che Cristiano Ronaldo non dribbla un avversario da tre anni. Io ho fatto le telecronache della Liga, quando abitualmente faceva il doppio passo e ti lasciava lì. Dentro l'area è un super-campione, il più bravo di tutti. Adesso, però, ci sono Dybala e Douglas Costa che hanno fatto due gol strepitosi, con una prodezza nello stretto: giocate che in questo momento a Ronaldo non riescono.

Adani: Sky Sport "meno competenza e tanta polemica"

Queste dichiarazioni non sono piaciute a Lele Adani, ex calciatore e commentatore tecnico di Sky Sport dal 2012. Ospite di Linus e Nicola Savino a Deejay Chiama Italia, Adani ha replicato al suo collega così.

È una cavolata assoluta. Anzi, vi dirò una cosa: se Dybala non avesse fatto il gol della vittoria tutti loro avrebbero criticato Sarri. Vi faccio questa confidenza. L'Italia è questa, meno competenza e tanta polemica.

Una critica durissima rivolta non soltanto a Capello, ma anche a chi anima il programma del post-partita Sky: Fabio Caressa, Beppe Bergomi, Stefano De Grandis e Luca Marchegiani.

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