Fabio Fazio assolto dalla Corte dei Conti: "Un linciaggio durato anni"

I giudici riscontrano che lo stipendio del conduttore è regolare e non c'è danno erariale: "Ma il danno di immagine subito è ormai subito"

La Corte dei Conti del Lazio ha assolto Fabio Fazio. I giudici della magistratura contabile hanno riscontrato che lo stipendio del presentatore non costituisce un danno erariale. Il suo compenso di 2 milioni 240mila euro annui per la conduzione e la produzione di Che tempo che fa è quindi regolare. Il contratto per L'Officina Srl, la società costituita da Fazio insieme a Magnolia Spa per realizzare il talk show, non presenta anomalie.

Fabio Fazio, stipendio regolare: la sentenza

La sentenza, come riporta il quotidiano Il Messaggero, specifica che il costo di ogni puntata della trasmissione (409mila 700 euro) "è stato inferiore del 50% rispetto al costo medio dei programmi di intrattenimento Rai".

I ricavi e lo share, spiega la Corte dei Conti, sono stati in linea con le aspettative. Secondo una recente inchiesta di Gianni Dragoni per Il Sole 24 Ore, il costo complessivo di Che tempo che fa richiede alla Rai oltre 18,3 milioni l'anno e 73 per quattro anni. Il balzo del fatturato della società è valso alla holding 11 milioni di euro di ricavi. 

Fazio è nel cda della srl L'Officina. Il suo compenso è stato spesso oggetto di attacchi e segnalazioni. L'Avvocatura dello Stato ricorda però che in Rai le prestazioni artistiche dei conduttori non sono soggette a tetti retributivi, ovvero i famosi 240mila euro annui di cui si è discusso a lungo in passato. 

Fabio Fazio, compenso rivisto: "Il linciaggio è durato anni"

Fazio, dal suo account Twitter, ha commentato con contrariata soddisfazione l'esito della vicenda. 

...e dopo un linciaggio durato anni, questo è l'ovvio finale: Che tempo che fa ha un costo puntata inferiore del '50% della media dei programmi di intrattenimento Rai'. Nel frattempo #CTCF è su Rai2, il mio contratto è stato rivisto e il danno di immagine subito è ormai subito.

Nel corso della penultima puntata del programma, il conduttore aveva detto che "non bisogna credere a tutto quello che scrivono i giornali" perché quello che guadagna "non è quanto costa l'intero programma".