Fiorello non sa se tornerà in tv: "Mi sento artisticamente sopravvalutato"

Fiorello a ruota libera, subbi sul ritorno in tv e critiche ironiche a Mara Venier e Barbara D'Urso.

Quando tornerà Fiorello in televisione? Sembra una domanda semplice, ma in realtà è molto più complicata di quanto si possa pensare, poichè non è che Fiorello abbia tutta questa voglia di tornare in tv e lavorare sotto stress.

In un'intervista al Corriere della Sera, infatti, Fiorello ha rivelato non solo i suoi dubbi sul suo ritorno in tv, ma anche su cosa lo diverte al momento, ossia la sfida tra Domenica In e Domenica Live, ironizzando sugli ascolti, asserendo che Mara Venier e Barbara D'Urso hanno messo in dubbio anche "l'unica certezza che avevamo, la matematica".

Problemi con il rimpasto Rai

Non sono solo gli ascolti e lo stress, ovviamente, che tengono lontano Fiorello da un ritorno in televisione in grande stile. Durante l'estate 2018, infatti, era stato annunciato un suo nuovo show, nel quale ci sarebbe dovuto essere anche Fabio Rovazzi, e che sarebbe dovuto essere pronto per l'autunno 2018, ma non se ne è saputo più nulla. 

A detta dell'artista, infatti, si tratta di un problema dovuto al cambio dei vertici della Rai, che rende tutto più complicato: 

Quando non sai chi arriva, se hai bisogno, non sai a chi rivolgerti. Così è stato meglio spostarlo.

Fiorello, un artista sopravvalutato?

Uno dei grandi problemi è che più tempo si passa lontano dal fare qualcosa di faticoso, per quanto piaccia, più passa non solo la voglia di  farla, ma aumentano i dubbi. Dubbi che Fiorello, infatti, ha rivelato: 

In realtà mi guardo da fuori e mi dico: ma io che so fare? La verità? Mi sento artisticamente sopravvalutato. Giuro. Non penso di essere così bravo, non sono ’sto fenomeno. Ce ne sono molti migliori di me. Se penso alle imitazioni ne trovo almeno dieci più bravi. So cantare, ma l’Italia è un Paese di cantanti e ce ne sono almeno 190mila più dotati di me. Monologhista? Ci sono colleghi che mi danno una spanna”.

Non buttandosi totalmente già, tuttavia, e concludendo con: 

“Gli altri sono più bravi, forse io sono più forte perché creo quello che altri non fanno, l’aspettativa, l’idea dell’evento”.