Con una diretta su Instagram e una nota della tv pubblica, Fiorello è pronto a dire sì all'offerta dell'ad Salini, nonostante gli "attacchi" del Gruppo GEDI
Fiorello replica alle indiscrezioni di Repubblica sul presunto annullamento della trattativa che dovrebbe riportarlo in Rai. Con una diretta su Instagram, lo showman ha risposto in prima persona ad un articolo della giornalista Giovanna Vitale, dal titolo "Calo di ascolti: Fiorello rinuncia, Rai nel caos", apparso sulle pagine del quotidiano diretto da Carlo Verdelli. E ribadisce la volontà di tornare a Viale Mazzini, confermata poi da una nota della tv pubblica.
Fiorello, Rai "è la Nazionale, è la mamma"
Lo showman siciliano ha smentito seccamente i rumors circolati su vari giornali.
Io ufficialmente dico che non rinuncio: domani richiamo i vertici della Rai e se sono ancora disponibili ricomincio a trattare. Sappiate che diranno che prenderò 9 miliardi ogni ora. Mi verrebbe da farlo gratis ma dicono che non si può. Avevo intenzione di fare qualcosa di bello e di nuovo, ma non su Rai 1 e neanche al posto di Fazio. Voglio vedere adesso le spie che ci sono all'interno della Rai, perché alcuni vertici stessi della Rai sono spie, cosa diranno.
L'obiettivo di Fiorello è il Gruppo Editoriale GEDI, editore dei quotidiani La Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX e delle radio Radio Deejay e Radio Capital.
Ho capito che è il Gruppo GEDI, che fa capo a De Benedetti e quindi al Pd, ad avere tutto l'interesse a buttare benzina sulla Rai, soprattutto sui vertici Rai, contro il governo.
Proprio nei giorni scorsi era stato un articolo apparso su La Stampa a rivelare le presunte cifre del suo ritorno alla tv pubblica: 17mila euro per ogni clip di due minuti su RaiPlay, 100mila euro a puntata per un varietà di seconda serata e vari compensi extra, conteggiato a parte, per una trasmissione in onda una volta la settimana su Rai Radio 1.
Un fastidio ce l'ho, che non è sui compensi falsi che vengono pubblicati. È quando dicono questa cosa qua: mi definiscono furibondo. Io mi incazzo, ma come fa Giovanna Vitale a sapere che io ero furibondo? C'era lei? Sono cose che si scrivono per sentito dire. Il giornalista dovrebbe avere l'obbligo morale di scrivere la verità. Non sono furibondo, anzi. Dico: mi piacerebbe andare alla Rai, cominciamo a parlare ma non di compensi bensì di progetti.
Rosario Fiorello, Rai 1 lo aspetta
La stoccata finale di Fiorello, condita con la consueta ironia, è rivolta ancora a De Benedetti e i suoi.
Io lavoro con il Gruppo GEDI perché sto a Radio Deejay, ma volevo tornare alla Rai perché mi piace la Rai. È la Nazionale, è la mamma Rai. Ora per colpa loro mi tocca chiudere con Radio Deejay.
La replica di Repubblica non si è fatta attendere. Con una nota pubblicata su Repubblica.it, il quotidiano risponde alle accuse dello showman.
Fiorello non smentisce il contenuto dell'articolo, anzi, conferma l'interruzione della trattativa con la Rai proprio nell'annunciare di volerla riprendere. Se così sarà siamo felici che il suo talento torni a esibirsi su una rete pubblica, che appartiene a tutti. Quanto all'affermazione che il Gruppo GEDI farebbe capo al Pd apprezziamo la battuta. Il Gruppo GEDI risponde soltanto a GEDI, come Fiorello sa bene visto che collabora a Radio Deejay.
La contro-smentita a Repubblica arriva invece dalla Rai. Fiorello, si legge in un comunicato di Viale Mazzini, sarà il volto di RaiPlay, "il primo multipiattaforma", e "la sua realizzazione è prevista per l'autunno 2019". Fabrizio Salini, l'amministratore delegato Rai, conferma che Fiore sarà il volto di questo rilancio.
Stiamo lavorando da settimane costruttivamente con Fiorello per riuscire a realizzare questo contenuto ambizioso e innovativo per la Rai. Nella Rai del futuro che stiamo costruendo, RaiPlay è la vera piattaforma di servizio pubblico, un canale che acquisirà sempre più centralità. Il progetto con Fiorello può essere un volano formidabile nel modo in cui sarà pensato, realizzato e distribuito. Non vediamo l'ora di iniziare, l'atmosfera è di grande sintonia e ringrazio Fiorello per l'entusiasmo che condivide con noi e che ci spinge a realizzare un progetto che solo fino a pochi mesi fa sarebbe stato per la Rai un sogno impossibile.