Forum, proteste per la sentenza del giudice Cavallo sullo stupro di una 17enne

Una ragazza di 17 anni violentata e la richiesta della madre del suo stupratore sono stati al centro di "Forum": la sentenza del giudice Cavallo scatena i telespettatori

La puntata di Forum del 23 gennaio ha scatenato tantissime proteste da parte del pubblico. Il caso contestato è stato quello di Carlotta, una ragazza di 17 anni che ha subito uno stupro. Da quella violenza è nato un bambino, Riccardo. Il piccolo è stato riconosciuto dal padre Carlo, condannato a sei anni di carcere, senza il consenso della madre che ora ostacola le visite della nonna paterna, Angela. La signora, infatti, chiede di vedere con regolarità il nipote al posto del padre. La madre, ovviamente, si oppone: il padre non è degno di esserlo e la mamma del "mostro" per lei non è nessuno. 

Forum: giudice Cavallo nella bufera

Ascoltate le ragioni dell'una e dell'altra, la giudice Melita Cavallo, ex presidente del Tribunale per i minori di Roma, ha emesso una sentenza che ha indignato i telespettatori. Carlotta, non essendosi fatta aiutare psicologicamente dopo il trauma (nonostante la ragazza abbia ribadito: “Mi reggo in piedi e sono qui proprio perché mi sono fatta aiutare!”), ha riconosciuto il diritto della nonna ad incontrare il nipote (alla presenza di assistenti sociali) e a provvederne ai bisogni.

Carlotta, secondo la giudice, è ancora “piena di odio, di livore e di spregio” nei confronti di Carlo. L'interesse del bambino, nella sentenza (disponibile su MediasetPlay), è centrale: per la Cavallo, il diritto del figlio a conoscere suo padre autorizza la nonna ad incontrare il nipote.

Sui social in molte hanno definito la posizione della giudice "vergognosa", i suoi toni e modi "prevaricatori ed insolenti". “Una donna violentata deve sentirsi giudicata non solo da una società bigotta e maschilista ma anche da chi indossa una toga: veramente un esempio pessimo”, scrive su Facebook l'utente Maria Teresa Di Carlo.

Melita Cavallo: Forum è "vergognoso"

Critiche sono piovute anche per il commento fuori luogo di Barbara Palombelli che, alludendo al fatto che, al momento dello stupro, Carlotta avesse bevuto e non abbia ricordi di quanto successo, ha stigmatizzato l'accaduto dicendo che “i due ragazzi si sono lasciati andare”.

Varie persone hanno subito richiesto l'intervento del Telefono Rosa. L'associazione ha contattato Mediaset e pubblicato un post su Facebook nel quale definisce la sentenza “un teatrino davvero triste e non certo di buon esempio e rispettoso di una donna che ha subito una storia di violenza e di imposizioni in giovane età”. 

“Decisamente accogliamo e condividiamo le tante proteste che ci sono pervenute – si legge nel post – perché Carlotta meritava più comprensione e non le continue e sgradevoli minacce di allontanarla dalla trasmissione. Ne esce una pessima immagine e un messaggio che manca di rispetto a tutte le donne e che non aiuta certo la causa del sostegno alle donne vittime di violenza”. Insomma, dopo le intercettazioni del giudice Foti, un altro spiacevole passo falso per lo storico tribunale televisivo di Rete 4. 

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