Gf Vip 7, Codacons scatenato sul caso Bellavia: denunciati Mediaset, Signorini e i concorrenti

Dopo gli atti di bullismo ai danni di Marco Bellavia, l'associazione dei consumatori chiede di indagare per violenza privata

Il Codacons si scaglia contro il Grande Fratello Vip 7 per il caso Marco Bellavia, l'ex conduttore di Bim Bum Bam vittima di problemi legati alla depressione e bullizzato da alcuni concorrenti all'interno della casa del programma. L'associazione dei consumatori ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e all'Agcom, nel quale chiede di accertare possibili illeciti penali ed eventuali violazioni delle disposizioni vigenti in materia di telecomunicazioni.

Codacons, Gf Vip ora basta: scatta la denuncia

La denuncia colpisce Mediaset, Alfonso Signorini e i concorrenti del reality. L'accusa è di violenza privata. In una nota diffusa sul suo sito ufficiale, il Codacons chiarisce che "ancora una volta la trasmissione Mediaset si rende protagonista di gravi episodi che oltre a rappresentare una forma di violenza sono altamente diseducativi specie per il pubblico più giovane".

Nonostante quanto accaduto, né gli autori del programma né i vertici dell'azienda hanno saputo adottare misure adeguate, lanciando un messaggio errato e pericoloso ai telespettatori, che a migliaia si sono rivolti al Codacons chiedendo di intervenire sul caso.

Il "pugno di ferro" del Grande Fratello Vip si è infatti limitato alla squalifica di Ginevra Lamborghini. L'altro concorrente che ha avuto un atteggiamento vessatorio nei confronti di Bellavia, il costumista Giovanni Ciacci, è stato eliminato al televoto flash con Elenoire Ferruzzi, Gegia e Patrizia Rossetti.

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In seguito a quanto accaduto, il Codacons ha deciso di presentare un esposto alla Procura di Roma "chiedendo di aprire una indagine alla luce della possibile fattispecie di violenza privata, accertando le responsabilità del concorrenti del Gf Vip e, per concorso, degli autori, del conduttore Alfonso Signorini e dei vertici Mediaset". 

L'articolo 610 del codice penale stabilisce infatti che "chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa, è punito con la reclusione fino a quattro anni", reato che potrebbe configurarsi negli atti di bullismo commessi nel corso della trasmissione.

Ancora più ostico per Mediaset è l'esposto che l'associazione ha presentato all'Agcom. All'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni il Codacons chiede "di adottare provvedimenti e sanzioni contro Mediaset per la possibile violazione delle disposizioni in materia di programmi televisivi".

Nelle ultime ore, infine, è arrivata anche la presa di posizione della Società Italiana di Psichiatria. L'associazione denuncia la totale "mancanza di solidarietà umana, scarsa sensibilità e indifferenza anche difensiva per tenere lontano il dolore che può essere spaventoso di chi mostra la propria fragilità" e "la superficialità di chi ha ammesso al gioco questo concorrente con gravi conseguenze sul suo stato psichico ed emotivo".