Giancarlo Magalli passerà a Mediaset per lavorare con la Gialappa's?

Il futuro di Giancarlo Magalli è in bilico. Al termine della stagione 2018/2019 scadrà il suo contratto con la Rai, e stando alle sue stesse dichiarazioni si aprono spiragli di un passaggio a Mediaset al fianco della Gialappa's Band.

Da lungo tempo uno dei volti più noti della televisione italiana, la figura di Giancarlo Magalli è da sempre legata alla Rai, dove dal 2009 (e anche prima) è il volto della trasmissione mattutina dal titolo I Fatti Vostri. In molti però si sono chiesti quale sarebbe l'apporto di Magalli ad un canale concorrente ed è stato lo stesso conduttore romano a svelare tale quesito durante una sua recente comparsata in pubblico. In futuro per lui un progetto con la Gialappa's Band?

Giancarlo Magalli a I Fatti Vostri per un altro anno. E dopo?

Intervistato al Capalbio Libri, in occasione della presentazione del libro di Elena Improta dal titolo Ordinaria diversità. Diario di una figlia, moglie, madre, il presentatore Giancarlo Magalli ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo il suo futuro in Rai, e non ha escluso un incredibile e inaspettato passaggio a Mediaset.

Su quest'ultima possibilità, Magalli ha detto: "Qualche telefonata è arrivata. Per esempio, dai miei amici della Gialappa’s, con cui ho lavorato in passato, anche divertendomi molto. Loro sono simpaticissimi, e ho risposto valutiamo. Io ho il contratto firmato con la Rai per un altro anno de I fatti vostri. Non voglio tradire nessuno, però l’idea di farmi fare qualcosa che mi piaccia, o me la fare la Rai, o qualcun altro, va bene uguale. Qualsiasi cosa, anche un quiz, un game show, o un programma nel pomeriggio, nell’access prime time, che mi rappresenti".

Giancarlo Magalli sulla Rai: "Sono diventato una specie di impiegato"

L'attuale condizione in Rai per Giancarlo Magalli sta diventando inostenibile, e forse lo sbarco in nuovi lidi sarebbe la soluzione giusta per il presentatore che ha da poco compiuto il settantunesimo anno di età: "Ormai è una una barzelletta. non ci crede più nessuno. Sono diventato una specie di impiegato. Ho il tetto del compenso, ma facendo 200 puntate l’anno ogni giorno con le tasse e tutto prendo quasi quanto una maestranza di primo livello. Tutti questi direttori non è neanche colpa loro durano, diciamoci la verità, il tempo di un palinsesto, massimo due anni. Difficile stravolgere i piani. Ripeto, non è colpa di nessuno. Ma è anche vero che c’è chi ha un tetto sullo stipendio che è peggio di una tagliola alla gola.

Nonostante le difficoltà, la gratitudine per la Rai resta comunque un dato inoppugnabile: "Poi ringrazio questa azienda, per carità, di avermi dato la possibilità di lavorare tanti anni. Se mai si dovesse cambiare, bisogna esserne certi, parlo di quello che mi piacerebbe fare: ribadisco, divertirmi alla fine della mia carriera senza stress. Sono sogni, ipotesi".