I Cesaroni, Antonello Fassari conferma la nuova stagione: ciak a giugno alla Garbatella

In un'intervista a Repubblica l'attore annuncia che tornerà sul set della fiction e non risparmia una stoccata a... Paolo Virzì

Tornano I Cesaroni, la commedia familiare con Claudio Amendola e Elena Sofia Ricci andata in onda su Canale 5 per sei stagioni dal 2006 al 2014. A confermarlo è Antonello Fassari, l'attore romano che nella serie tornerà a vestire i panni di Cesare, il fratello del protagonista Giulio. "I Cesaroni sono stati un fenomeno fortissimo", rivela Fassari in un'intervista concessa ad Anna Bandettini per Repubblica.

I Cesaroni, nuova stagione si farà: la conferma di Fassari

Il nuovo ciclo di episodi si farà, ma non si sa ancora quando. "Non so molto altro, per ora", spiega Fassari. 

Il format spagnolo da cui eravamo partiti era perfetto: toccavamo temi come la fecondazione assistita, il ragazzo che arriva col preservativo... Cose vere.

L'attore confessa che la popolarità raggiunta con I Cesaroni è stata "inimmaginabile" e "impressionante".

Con Max Tortora ci dicevamo, uno va per strada, si sente come se fosse i Beatles, poi torna a casa e mangia da solo davanti alle piastrelle di maiolica. Una schizofrenia totale. C'è la convinzione, che viene dai social, che la gente di spettacolo sia ricca e felice, che tanta visibilità sia tanto guadagno.

Per ora non si conoscono dettagli sul cast del revival, se non che Alessandra Mastronardi non ci sarà. L'attrice ha bocciato il ritorno della fiction, auspicato soprattutto dalla produttrice Verdiana Bixio di Publispei.

Antonello Fassari, Virzì e lo snobismo radical chic

Nel corso dell'intervista Fassari ripercorre la sua carriera e si toglie un sassolino dalla scarpa ricordando quando e perché Paolo Virzì lo scartò per il film Ferie d'agosto.

La mia è la carriera all'antica: una volta gli attori dovevamo fare tutto. Drammatico, comico, commedia. Penso a Totò, Gassmann, Manfredi... Mi è piaciuto fare Euripide a Siracusa e i film di Vanzina. Anche se Paolo Virzì non era d'accordo. Ai tempi di Ferie d'agosto, metà anni Novanta, Virzì dopo un mese che mi stava appresso viene a sapere che ero nel cast di Selvaggi di Carlo Vanzina. I set non si accavallavano, avrei potuto fare entrambi i film, ma lui disse che non poteva chiamare un attore che lavorava coi Vanzina. Ora, a me non mi si può dire nulla, lo sanno tutti come la penso. Ma una certa sinistra è stata a lungo molto attenta al pedigree.