I tre doppiatori uniscono le forze per un programma ironico e goliardico: una gara per decretare un vincitore particolare
Fino a novembre Pino Insegno è a Reazione a catena, ma ritorna tra le novità del prime time di Rai 1 per il 2025 con Il buono, il brutto e il cattivo, programma che debutta a gennaio sulla rete ammiraglia. Di cosa si tratta di preciso? Un varietà ironico e brillante che vede il conduttore e doppiatore in gruppo con altre due voci illustri: Luca Ward e Francesco Pannofino.
Il buono, il brutto e il cattivo: Pino Insegno con Ward e Pannofino
Pino Insegno e i suoi due amici si mettono in gioco come concorrenti di una gara davvero singolare: decretare il film più bello fra quelli proposti da loro stessi, che hanno segnato in qualche modo la loro vita. Naturalmente la sfida è goliardica e non si vince nulla, pur prevedendo tre giurati autorevoli e cattivissimi.
Il vero giudice è il pubblico in studio e da casa: saranno gli spettatori a decretare il film vincitore. Come ogni varietà che si rispetti, Il buono, il brutto e il cattivo prevede la presenza di ospiti legati in qualche maniera al film, di cui diventano testimonial ed endorser di uno dei tre amici. “Siamo tre voci ma anche tre corpi”, spiega Insegno in un'intervista a RaiNews24.
Ognuno di noi riguarda un settore di quest'ambiente: Luca voce inconfondibile ma anche un attore importante, il bello del gruppo... combatte facile con me e Pannofino; Francesco è la voce del cinema, da Denzel Washington a George Clooney, ma anche il cine-panettone o il film importante che sta facendo adesso con Pupi Avati: è un attore pop o quando vuole anche no. Io sono quello che di televisione ne ha fatta di più e possono essere il trait d'union di tutto questo. Siamo tre persone che insieme possono dare vita ad un varietà niente male.
Pino Insegno: Reazione a catena, polemiche e prime time
Forte del successo di Reazione a catena, Insegno ha annunciato lo show con Ward e Pannofino levandosi qualche sassolino dalla scarpa in un'intervista con l'AdnKronos.
Le polemiche su di me? Non le ho ascoltate: quando uno fa questo mestiere da 42 anni, le polemiche non le ascolta. Anche perché se uno ha alle spalle 2870 puntate e non trovano nient'altro contro quella persona, fanno la polemica. Che è sterile, mi fa rimanere male, mi delude, perché io i numeri li ho sempre fatti. E la sfida è vinta, già da qualche mese. Accetto le critiche, quelle sì, possono anche essere costruttive, ma d'altronde si sa, il successo ha tanti padri, e l'insuccesso è orfano.
Quella di gennaio con Il buono, il brutto e il cattivo sarà la vera sfida: "una bellissima idea, un bel percorso, un'avventura molto intrigante".