Il processo, ecco trama e attori della serie tv con Vittoria Puccini

Vittoria Puccini e Francesco Scianna sono i protagonisti della serie tv 'Il processo', un legal thriller in otto puntate che promette emozioni e suspense

Il processo è una delle serie più attese della prossima stagione televisiva. Vittoria Puccini e Francesco Scianna sono i protagonisti di questo legal thriller che debutterà in autunno su Canale 5. Le riprese della fiction, prodotta da Lucky Red, sono attualmente in corso tra Roma e Mantova. Gli episodi saranno otto, divisi in quattro prime serate, e racconteranno una vicenda ricca di emozioni e suspense, scritta da Alessandro Fabbri (Il ragazzo invisibile, 1993 e 1992, Catturandi - Nel nome del padre, La doppia ora) in collaborazione con Laura Colella e Enrico Audenino.

Il processo, serie tv al via a Mantova

Il processo inizia con un evento drammatico: il brutale omicidio di Angelica, una ragazza di 17 anni coinvolta in un giro più grande di lei. Ad occuparsi del caso è la PM Elena Guerra (Vittoria Puccini), che scopre ben presto di essere legata alla vittima. Ruggero Barone (Francesco Scianna) è invece un avvocato rampante per il quale il processo rappresenta l'occasione della vita. 

A seguito delle indagini, l'unica imputata è Linda Monaco (Camilla Filippi), che però si dichiara innocente. Inizia il processo e tutti, dall'accusata ai parenti della vittima passando per i magistrati e la difesa, sono incerti sul destino del procedimento. Quel che è certo è che l'esito del processo cambierà la vita di tutti loro. 

Il processo, fiction Mediaset si fa adulta

Il processo si inserisce nel quadro della rinnovata fiction Mediaset, che il direttore Daniele Cesarano sta tentando di rivitalizzare dopo un periodo di flessione con prodotti come Il silenzio dell'acqua e Made in Italy. “Serve smettere di pensare – ha spiegato Cesarano al magazine Link – che la fiction Mediaset abbia un macro-genere melò e un crime di Taodue, bisogna articolare tanti racconti diversi. Stiamo cercando di semplificare tutto, senza ibridare troppo i generi. Tutti i 'ma anche' rendono i prodotti meno precisi, intensi e centrati. L'idea di una tv che vorrebbe essere educativa ha creato un gap tra narratore e spettatore, ma tocca concentrarsi sul modo in cui si raccontano le storie: devono generare un'emotività tale che il pubblico le voglia vedere”. 

Fonte foto copertina: https://twitter.com/fictionmediaset