La storia di Libero Grassi, l'imprenditore che non si piegò alla mafia questa sera nella docu- fiction di Rai1 "Io sono Libero"
Questa sera, lunedì 29 agosto 2016 in prima serata alle ore 21.25 su Rai 1 andrà in onda la docu-fiction dal titolo "Io sono Libero" per la regia di regia di Giovanni Filippetto e Francesco Miccichè. Una coproduzione Rai Fiction - Aurora tv e dove vedremo come interpreti nel cast anche Alessio Vassallo e Adriano Chiaramida.
Sono trascorsi circa 25 anni, quando venne barbaramente ucciso per mano della mafia, Libero Grassi un imprenditore siciliano che si ribellò al racket e alla malavita. Un uomo che scelse, pagando a caro prezzo, di non piegarsi a nessun compromesso col potere criminale e che non si nascose neanche dietro minacce e omertosi silenzi. "Io sono Libero" racconterà appunto gli ultimi otto mesi di vita di un uomo che si ribellò al potere della mafia e che fece delle scelte coraggiose e importanti, un vero esempio di vita.
Libero Grassi nacque a Catania il 19 Luglio del 1924 in una famiglia antifascista e trasferitosi a Palermo decise di proseguire l'attività commerciale del padre aprendo così, negli anni cinquanta, uno stabilimento tessile nel capoluogo siciliano. Da qui cominciarono presto per lui varie intimidazioni mafiose per pretendere il pagamento del “pizzo” ma Libero Grassi mostrerà allora tutto il suo coraggio di opporsi a tali richieste ed uscirà allo scoperto denunciando gli estorsori.
Il 10 gennaio del 1991 Grassi farà anche pubblicare in prima pagina sul “Giornale di Sicilia” una lettera al “caro estortore” dove chiedeva ai criminali che lo minacciavano di risparmiarsi sia le telefonate che le spese per l’acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto lui non era affatto disponibile a dare contributi ma anzi, che si era anche messo sotto la protezione della polizia. Successivamente, tre mesi dopo, Michele Santoro lo intervistava nel programma “Samarcanda” e dove Grassi dichiarava “Non pago perché sarebbe una rinunzia alla mia dignità di imprenditore” purtroppo però, la mafia lo ucciderà pochi mesi dopo sparandogli alla schiena.