Sabato 13 gennaio 2018, in prima serata su Rai 3, andrà in onda la prima puntata della fiction scritta e diretta da Mattia Torre
La fiction, tratta dall'autobiografia scritta per l'omonimo romanzo La Linea Verticale dall'autore e regista Mattia Torre (noto per la serie tv Boris), andrà in onda in otto episodi dal 6 gennaio 2018 su RaiPlay e dal 13 gennaio in quattro prime serate su Rai 3. La serie, ambientata in lunghi corridoi, sale operatorie e stanze di ospedale, racconta con tanta empatia e un pizzico di ironia la vita che ogni giorno c'è in un reparto oncologico. Al centro c'è la storia di Luigi, interpretato da Valerio Mastandrea, che scopre di essere malato di tumore.
La Linea Verticale: Mattia Torre racconta la sua storia
Il protagonista della fiction è Luigi (Valerio Mastandrea), definito dal regista "un personaggio X di cui non sappiamo niente, né il suo cognome, né dove abita né che lavoro faccia". L'uomo ha 40 anni e scopre di essere malato proprio nel periodo in cui sua moglie è incinta. Da quel momento la sua vita intera si capovolge. Al mondo ci saranno solo lui e la sua malattia alla quale ha reagito abbastanza bene. Al suo fianco però ci sono anche Elena (Greta Scarano) e il dottor Zamagna (Elia Schilton), colui che lo opererà. Ogni personaggio mostrerà la sua umanità e si muoverà su quella "linea verticale" che è il reparto in cui si trovano, un microcosmo indispensabile.
Le parole di Tinny Andreatta e Mattia Torre
Durante una conferenza stampa la direttrice di Rai Fiction, Tinny Andreatta, ha rilasciato qualche dichiarazione riguardo alla fiction che, co-prodotta da Rai Fiction, Wildside e il Centro di Produzione della Rai di Napoli, sembra essere una delle serie più innovative nel formato (otto episodi da 30 minuti) e nello stile del 2018.
La fiction ha un grande grado di innovazione a partire dal formato dei 30 minuti che in Italia è inedito, ed è un prodotto in cui si mescolano il medical, il drama e la commedia con un tono tragicomico che tocca punte oniriche. Un progetto la cui bontà è testimoniata dal cast. Siamo convinti che piacerà anche al pubblico giovane.
Le parole dell'autore e regista Mattia Torre:
C'era il desiderio di raccontare un reparto oncologico di un ospedale pubblico di assoluta eccellenza capitanato da un chirurgo che, per gentilezza e amore verso il proprio mestiere, rappresenta l'idea di un'altra Italia possibile. Contrariamente alla malasanità, che pure esiste. La "linea verticale'"significa lo stare in piedi e aggrapparsi alla vita con tutte le forze, la malattia è vista come crisi ma anche come occasione di crescita e di riscatto.