Le notti estive a gridare «Forza Italia». Ma non per il calcio: andava in onda Giochi senza frontiere?
Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre. Lo diceva di noi Winston Churchill. Ma l'equaizone funziona ancora se al calcio sostituiamo Giochi senza frontiere, la trasmissione che nellecalde serate estive ha risvegliato il pigro nazionalismo italiano come solo una partita di pallone saprebbe fare in casi normali.
Ma che fine hanno fatto i Giochi senza frontiere? E, soprattutto, ve li ricordate? Il gioco consisteva in una serie di prove che le nazioni partecipanti dovevano superare. A ogni prova si guadagnavano dei punti e laddove le nazioni si sentivano più forti potevano giocare il famigerato jolly, un bonus faceva raddoppiare il punteggio totalizzato. Mentre, a turno, saltavano una prova per giocare il fil rouge, una prova speciale che ogni squadra doveva affrontare individualmente.
Nella seconda serie di Giochi senza frontiere, il gioco finale prevedeva punteggi raddoppiati. Nel 1988, 1989 e 1994 fu introdotta la "scommessa": la squadra che non giocava puntava su un'altra, ottenendo così gli stessi suoi punti conteggiati ad esclusione del jolly.
Forse alcuni di voi non sanno che laprima edizione di Giochi senza frontiere risale addirittura al 1965. Sicuramente ottenne maggior successo, anche in termini di ascolti, la seconda stagione dei giochi. In Italia il programma veniva trasmesso, dall'inizio fino al 1982 (anno in cui terminò la prima serie), prima sul "Secondo programma" della Rai, in seguito Rai 2, (dal 1971 al 1977 veniva condotto da Giulio Marchetti e da Rosanna Vaudetti) e poi, dal 1988, fu trasmesso su Rai 1.
L'Italia ha vinto i Giochi senza frontiere 4 volte: nel 1970, 1978, 1991 e 1999.
Il successo di Giochi senza frontiere superò qualsiasi previsione e risultò travolgente in tutta Europa. Nel 1977 una puntata di Giochi senza frontiere fece segnare un'audience di 17 milioni di spettatori.
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