Liberi di scegliere, la storia vera di Roberto Di Bella arriva su Rai 1

In onda il 22 gennaio su Rai1, "Liberi di scegliere" racconta la storia vera di Roberto Di Bella, il giudice che offre una speranza ai figli dei boss

Liberi di scegliere è un film che "insegna che chiunque può prendere la propria vita in mano e sognare un altro futuro". Così Alessandro Preziosi ha presentato il tv movie diretto da Giacomo Campiotti, in onda martedì 22 gennaio in prima serata su Rai1. La sceneggiatrice Monica Zapelli (che ha collaborato a questo script con Sofia Bruschetta, Ivano Fachin, Giovanni Galassi e Tommaso Matano, giovani sceneggiatori formatisi al Master Rai di scrittura seriale di fiction) ha lavorato su una storia vera: quella di Roberto Di Bella, il Presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria che con il suo lavoro, ha sfidato apertamente la criminalità organizzata.

Liberi di scegliere, personaggi e cast del film tv

Alessandro Preziosi è diventato così Marco Lo Bianco, giudice che sogna di strappare i ragazzi alla 'Ndrangheta. Quando incontra Domenico (Carmine Buschini), ultimo componente di una cosca, ma anche fratello minore di un ragazzo che ha inutilmente arrestato anni prima, Lo Bianco decide che è arrivato il momento di dire basta e cambiare strategia. 

Con una scelta che non ha precedenti, il giudice dispone l'allontanamento del ragazzo dalla Calabria e il decadimento della responsabilità genitoriale non solo per il padre latitante, ma anche per la madre Enza (Nicole Grimaudo). Lo Bianco e i suoi assistenti saranno così costretti a confrontarsi con i codici e i sentimenti di famiglie che hanno considerato sempre e solo come cosche criminali, mentre Domenico e sua sorella Teresa (Federica Sabatini) impareranno che esiste anche uno Stato fatto di persone che possono tenderti la mano e aiutarti a sognare un futuro diverso. 

Liberi di scegliere, storia vera di Roberto Di Bella

Dal 2012 ad oggi, Roberto Di Bella ha emesso sessanta provvedimenti nei confronti di settanta minori, dagli 11 anni in su. Dopo aver processato i padri negli anni '90, ora si ritrova a giudicare i figli. Ma per loro ha puntato a rompere questa continuità generazionale, mettendo in atto una serie di procedure di allontanamento e di tutela come percorsi in comunità o in famiglie affidatarie. 

Secondo i dati raccolti da Libera (l'associazione di Don Ciotti ha creato una rete per le donne che fuggono dalle mafie con i loro figli), più delle metà dei ragazzi di 'ndrangheta allontanati dalle famiglie chiede di poter continuare sulla strada intrapresa una volta compiuti i 18 anni.

Questo progetto, nelle parole di Tinny Andreatta, "è un esempio di come la fiction possa scendere in campo, affiancarsi all'informazione e far crescere la consapevolezza individuale e collettiva". "È questo il messaggio più bello del film: la legge smette di essere opinione e diventa verità quando è l'individuo a decidere di metterla in pratica. Liberi di scegliere racconta una storia antieroica", ha dichiarato Preziosi presentando il film alla stampa. 

"Tutti hanno e devono avere il diritto di ripartire da zero e scegliere cosa fare della propria vita. Il mio personaggio arriva al punto in cui non si riconosce più", ha detto Buschini di Domenico. "Enza – ha invece spiegato la Grimaudo – è una donna che vive in prigione e non se ne rende conto. In lei la rassegnazione e la forza vanno di pari passo. Rinunciare a veder crescere i propri figli è il suo grande gesto d'amore". 

"Dimostrare che il futuro non è già scritto e che si può essere protagonisti della propria vita è la finalità del progetto, nella consapevolezza che la 'Ndrangheta appare un destino inesorabile a chi nasce e vive in certe realtà familiari", le parole di Di Bella. "L'obiettivo ultimo è proprio quello di rendere tali giovani liberi di scegliere". 

Fonte foto: https://twitter.com/raiofficialnews