Lino Banfi contro la censura allo spot Tim: "È un gioco, non c'è volgarità"

L'attore parla con "Chi" e rivela che il "porca pu**ena" della campagna pubblicitaria è stato sdoganato persino in Vaticano

Altro che "di cattivo gusto e volgare" o associato "a riferimenti trash nell'immaginario dei clienti", come l'ha bollato il Moige. Lo spot di Tim con Lino Banfi è un gioco e come tale va preso. Lo dice l'attore in un'intervista concessa alla rivista Chi. Da quando è scattata la denuncia all'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e al Comitato TV Minori da parte del Movimento Italiano Genitori, la pubblicità è sparita dai palinsesti. L'azienda che ha ingaggiato Banfi per la campagna, tuttavia, nega la censura. 

Lino Banfi: spot Tim "è un gioco"

Il nonno Libero della televisione generalista non ci sta. 

Non capisco queste polemiche sull'espressione 'porca pu**ena' nel mio spot pubblicitario. È un gioco, fa ridere, per noi pugliesi è come 'ostrega' per un veneto, non c'è volgarità.

Lo spot TimVision, ancora disponibile su YouTube, vede l'attore pugliese nei panni stracult dell'allenatore nel pallone Oronzo Canà. Il mister si arrabbia perché non riesce a vedere le partite della Serie A con il satellitare e prima di accogliere il consiglio del dirimpettaio Ciro Ferrara e passare al servizio, si lascia andare all'iconica imprecazione. 

Il Moige ha presentato una denuncia perché – si legge nel comunicato del Movimento – "in una tv già subissata da contenuti volgari e inadatti ai minori, non si sente davvero bisogno di un ulteriore dose di cattivo gusto e volgarità: e non è possibile derubricare un'esclamazione del genere trasformandola in un motto di spirito o in una forma ironica, giocando magari sul personaggio amatissimo di Oronzo Canà".

Elisabetta Scala, la vicepresidente e responsabile dell'Osservatorio Media Moige, ha aggiunto che aziende come Tim "devono trovare altre strade per coinvolgere il pubblico, evitando di scadere nella trivialità più assoluta, considerando anche che gli spot sono mandati in onda in fascia protetta e che una buona parte del pubblico è composta da famiglie e minori".

Lino Banfi Tim: polemiche per il porca pu**ena

Ma Lino Banfi non è d'accordo e rivela un aneddoto significativo in merito al suo porca pu**ena.

Prima del lockdown, nella mia orecchietteria a Roma (l'Orecchietteria Banfi, ndr) avevo una scorta di 400 confezioni di sugo 'Porcapu**éna', che rischiavano di scadere se non avessimo riaperto in tempo. Allora ho pensato di metterli a disposizione di chi non aveva da mangiare: ho fatto arrivare da Barletta un gran quantitativo di orecchiette, tramite un amico prete della Caritas ho contattato l'elemosiniere del Papa e a lui ho spiegato il progetto di offrire duemila piatti di pasta con il mio sugo a chi aveva bisogno. 

Il suo improperio è arrivato persino in Vaticano, dove l'hanno accolto meglio che al Moige.

Prima però l'ho avvisato: 'Eminenza, guardi che questo ha un nome un po' piccante...'. Se lo è fatto dire, si è fatto una bella risata... E alla fine con il mio 'Porcapu**éna' abbiamo sfamato tante persone.

Fonte foto copertina: https://youtu.be/MsHKujfQ1E8