Maccio Cappatonda: Mariottide è l'uomo più sfigato del mondo, ma è invincibile

Maccio Cappatonda sbarcherà presto su Infinity con una nuova sit-com

Maccio Capatonda è diventato famoso su YouTube, prima ancora che fare lo youtuber fosse una carriera perseguita da milioni di persone. L'attore e regista divide il pubblico con la sua comicità particolare: fa ridere a crepapelle alcuni, mentre altri non riescono a comprenderla.

Il suo successo conquista sempre più fan, e Capatonda è pronto a sbarcare su Infinity, con nuova sit-com con protagonista uno dei suoi personaggi cult, Mariottide. Ad accompagnarlo star da Nino Frassica a Giuliano Sangiorgi dei Negramaro.

In un'intervista a Vanity Fair ha dichiarato: «Mariottide è un eroe “post-modesto”: nonostante sia l’uomo più povero e sfigato del mondo, è invincibile perché non ha nulla da perdere.

Fa il cantante triste di professione, ha un figlio adottivo della sua età che vuole fare lo scienziato e crede molto nel padre, anche se questo gli racconta un sacco di bugie, a fin di bene. Mariottide, come Fantozzi, ha una storia talmente triste che fa ridere. E chi la guarda prova sollievo a non essere lui».

«La sovraesposizione agli stimoli è frustrante, siamo incapaci di accontentarci. Vogliamo sempre più cose, più tecnologia, comodità. E la difficoltà di avere relazioni stabili va in parallelo: così come cambi computer ogni due anni, è difficile trovare un amore duraturo. I ”social” ci hanno reso più egoisti e narcisisti: ci sentiamo tutti protagonisti ed eroi, al punto da non considerare più gli altri».

«Tra computer, tablet, smartphone ormai viviamo accerchiati dal web: navighiamo in continuazione non per trovare qualcosa, ma per il bisogno di starci. E questo è patologico».

Alla Festa del Cinema di Roma, ha detto riguardo a Mariottide: «Si ride e si piange, perché è la vita di un pover'uomo che ha una sfiga dopo l'altra e queste sfighe portano a una specie di empatia col personaggio. Attraverso il suo filtro, con la sua tristezza estrema si racconta la società di oggi con leggerezza, perché il personaggio è triste, povero, sfigato ma in un certo senso commovente».