Caso Ghali a Domenica In, Mara Venier nella bufera: "Brutta pagina della Rai"

Ma c'è anche chi difende la conduttrice come l'autore Marco Luci che parla di accuse "ingiuste e vergognose"

Il caso Ghali a Domenica In continua a scuotere e dividere la politica e i vertici dell'azienda. Quanto accaduto nel programma, con Mara Venier costretta a leggere in diretta un comunicato stampa dell'amministratore delegato Roberto Sergio in cui, a nome della Rai, il manager si è "scusato" con l'ambasciatore israeliano Alon Bar per lo "stop al genocidio" chiesto dal cantante sul palco di Sanremo 2024, sta suscitando pesanti reazioni nella Commissione di Vigilanza e nel Consiglio d'Amministrazione.

Mara Venier, comunicato stampa indigesto: fioccano proteste

Il consigliere Davide Di Pietro diffonde all'Ansa una nota in cui dichiara che "in merito a temi così importanti come il conflitto in Medio Oriente ed in risposta al tweet dell'ambasciatore israeliano a Roma sarebbe stato necessario maggior equilibrio e collegialità, soprattutto in seno al CdA". Di Pietro definisce "a tratti improvvido e parziale" il comunicato letto durante Domenica In

Per il consigliere "nessuno dimentica quanto accaduto il 7 ottobre in Israele e la brutale uccisione di centinaia di civili da parte di Hamas", ma non è possibile "non prendere in considerazione l'ormai quotidiana strage della popolazione palestinese, compresi donne e bambini inermi".

Non esistono morti di serie A o serie B ed il palcoscenico di Sanremo in particolare è stato e resterà a disposizione di chiunque voglia far passare messaggi di pace, coesione e rispetto. Infine auspico che la signora Venier, come avvenuto durante la diretta di Domenica In dopo la lettura del comunicato, sia maggiormente accorta nel dire frasi come "qui siamo tutti d'accordo" lasciando intendere una sedicente unanimità di pensiero sul tema tra i presenti in studio, in primis delle colleghe e colleghi Rai, i quali sono liberi di manifestare il loro pensiero critico in maniera autonoma senza alcuna necessità di mediazione pubblica.

Mara Venier tra Ghali, Israele e Dargen D'Amico

In difesa della Venier si lancia Marco Luci, uno degli autori di Domenica In. In un post sui social, l'autore si sfoga: a suo modo di vedere la conduttrice è intervenuta "solo ed esclusivamente per una questione di tempi di scaletta e non certo per impedire agli artisti di esprimersi" e ritiene "ingiuste, vergognose e inaccettabili le accuse di censura" che le sono state rivolte. 

La storia di Mara Venier parla da sola, ha sempre dato voce a tutti, è sempre stata dalla parte delle persone più deboli e indifese e nella sua vita si è sempre battuta in ogni occasione per la libertà di pensiero e non ha mai censurato nessuno, anzi. Evidentemente c'è chi sfrutta certe situazioni solo per alzare polveroni mediatici a proprio fine.

Pure Lilli Gruber si schiera con a Venier nel corso di Otto e mezzo, dicendo che "l'hanno lasciata sola con una patata bollentissima e una grande grana da gestire, perché tra il comunicato dell'ambasciatore israeliano e quell'altro che ha detto che il Festival era troppo di sinistra, le polemiche erano già infuriate".

Dopo una lunga pausa e aver tolto la possibilità ai suoi quasi due milioni e mezzo di follower su Instagram di commentare i suoi ultimi post, la diretta interessata rompe il silenzio su quanto accaduto in un'intervista concessa ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera. "Soffro molto, perché mai in vita mia ho censurato qualcuno, né sono mai stata accusata di censura", spiega la presentatrice.

Io sono una conduttrice Rai. Se l'amministratore delegato della Rai mi chiede di leggere un comunicato, io lo faccio. Quanto al contenuto, forse qualcuno non è d'accordo con la condanna del massacro del 7 ottobre? Certo, è doveroso ricordare anche le vittime innocenti di Gaza. 

"Io piango per le mamme di Gaza che hanno perso i loro figli bambini, come piango per le donne ebree stuprate e prese in ostaggio", aggiunge la Venier.

Piango per tutte le vittime civili. E se c’è qualcuno che al tema delle violenze sulle donne è sempre stata sensibile e ha sempre dato spazio, sono io. Vorrei che gli ostaggi fossero liberati. E vorrei che si fermassero i bombardamenti sui civili e si trovasse una soluzione politica. Mi riconosco nelle parole di Papa Francesco, nei suoi appelli alla pace.

"Accetto le critiche, nessuno è perfetto, tutti possiamo sbagliare; ma la censura, proprio no", conclude la conduttrice.