Non è l'Arena, Giletti inciampa sulle elezioni ma nega la gaffe: "Sono laureato in Giurisprudenza!"

Durante l'intervista a Giorgia Meloni, Massimo Giletti ha detto che "sono anni che non eleggiamo un Presidente del Consiglio": bufera sui social, ma il conduttore non fa marcia indietro

Massimo Giletti è stato al centro di una presunta gaffe che ha fatto molto discutere i telespettatori del talk Non è l'Arena. Nel corso della puntata del programma andata in onda su La 7 domenica 13 ottobre 2019, il conduttore ha intervistato Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d'Italia spinge per andare subito alle elezioni e Giletti sembra essere d'accordo con lei. 

Massimo Giletti, Non è l'Arena: gaffe o no?

Parlando di rappresentanza e presidenzialismo, Massimo Giletti ha detto:

Non scegliamo un Presidente del Consiglio da una vita, lo dico per ricordarlo a tutti. Un caso incredibile, unico.

Il giornalista torinese è stato preso d'assalto e "massacrato" sui social. In Italia, hanno subito fatto notare tantissimi utenti, a nominare il Presidente del Consiglio è il Capo dello Stato, non gli elettori.

Giletti, ieri sera "senso delle mie parole chiaro"

Giletti, sentito dall'AdnKronos, non fa marcia indietro, anzi.

Ma quale gaffe sull'elezione del premier! Sono laureato in Giurisprudenza con 110 e lode. Conosco molto bene la Costituzione. 

Il conduttore si spiega. 

È chiaro che mi riferivo ad un fatto: da molti anni succede che diventi premier qualcuno che non è stato chiaramente presentato come candidato premier durante la campagna elettorale. L'ultimo Presidente del Consiglio indicato come candidato premier di una coalizione già durante la campagna elettorale è stato Silvio Berlusconi, quindi dal 2008 al 2011. Poi non è più successo, né con Mario Monti, né con Enrico Letta, né con Matteo Renzi, né con Paolo Gentiloni, né con Giuseppe Conte. E secondo me non è un bene. È una cosa triste.

Quanto gli è accaduto, conclude Giletti, è una polemica sterile. 

Il mio non è un inno all'elezione diretta del premier. È una constatazione amara sul fatto che da molti anni noi votiamo dei partiti rimanendo però "al buio" su chi sarà il premier e poi i palazzi decidono a posteriori. Lo so che costituzionalmente nulla osta. Ma a me, e credo anche a tanti altri elettori, questa cosa non piace. Se poi quelli che commentano vogliono aggrapparsi con le unghie ai vetri pur di polemizzare, lo facciano pure. Ma il senso delle mie parole era molto chiaro.

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