Matteo Salvini attacca Che Tempo che Fa: "Non lo guardo e non ci vado"

Duro affondo di Matteo Salvini contro Che Tempo che Fa e il suo conduttore Fabio Fazio: ecco che cos'è successo

Matteo Salvini critica aspramente Che Tempo che Fa e il suo conduttore, Fabio Fazio. Ospite in radio sulle frequenze di Rtl 102.5, il ministro dell'Interno ha spiegato perché ha sempre rifiutato di essere ospite al talk show del weekend di Rai 1. "Fabio Fazio mi ha invitato tante volte: non ci andrò per coerenza, guardo altro. Per me non è corretto che ci siano stipendi nel pubblico come quelli, ma cambio canale", le parole del leader della Lega. L'allusione è al compenso del presentatore, che con il servizio pubblico ha chiuso un contratto da 11,2 milioni di euro per 4 anni.

Matteo Salvini Fabio Fazio, scintille su Che Tempo che Fa

"Sono sicuro – ha aggiunto Salvini – che i prossimi vertici Rai sapranno valorizzare risorse interne dimenticate negli anni perché non avevano cugini, cognati, parenti". Non è la prima volta che il vicepremier attacca frontalmente Fazio. Quando non lo aveva ospitato lo scorso gennaio, in piena campagna elettorale, su Twitter aveva scritto: "Dopo aver intervistato Renzi, Berlusconi, Di Maio e Grasso, ieri è toccato a Gentiloni. Per il signor Fazio, il conduttore più pagato della storia della tivù pubblica (con soldi nostri) la Lega non esiste, e milioni di italiani che la sostengono sono cittadini di Serie B. W la Democrazia...".

Che Tempo che Fa, Fazio criticato dal governo

Fazio, sempre criticato per stipendio e costi di Che Tempo che Fa, non è particolarmente gradito al governo giallo-verde. La scorsa settimana, era stato Gianluigi Paragone a rivolgere commenti aspri nei confronti del conduttore. Il senatore del M5S, capogruppo nella Commissione di Vigilanza Rai ed ex volto di L'ultima parola e La gabbia, ha bollato come "da lavaggio del cervello agli italiani" la presenza di Carlo Cottarelli, l'uomo della spending review e Direttore dell'Osservatorio sui Conti Pubblici, come ospite fisso nella trasmissione di Rai 1.