I 10 migliori programmi tv degli anni '70

Dal tradizionale 'Domenica In' al rivoluzionario 'Non stop', una Top 10 dei migliori programmi di quella straordinaria epoca

Gli anni '70 sono stati un periodo di turbolenze e cambiamenti. Anche la Rai fu trainata dalla volontà di cambiare e svecchiare, complice la riforma (il parlamento controlla il servizio pubblico, non più il governo) con quella che Alberto Ronchey definisce "lottizzazione". In questo clima di trasformazione, si impongono nuovi format e modelli. Una tv spregiudicata e popolare, che vuole intrattenere e innovare. Ma quali sono i migliori programmi di quella straordinaria epoca? Scopritelo con la nostra Top 10. 

Migliori programmi tv degli anni '70: la Top 10

10 – Buonasera con...
Il contenitore per ragazzi che dal 1977 al 1982 fa conoscere al pubblico dei giovanissimi di Rai2 George e Mildred, Goldrake e Superman. Il conduttore cambiava ogni mese e alla guida del programma si alternarono personaggi come Silvan, Franco Franchi, Maria Giovanna Elmi e Alice ed Ellen Kessler. 

9 – Domenica In
Il programma della domenica che "entra nelle case degli italiani". Iniziato nel 1976, è il contenitore domenicale più longevo della nostra tv, nato durante l'austerity per tenere gli italiani lontani dalle gite con l'automobile. Deve la sua fortuna a Corrado, ideatore e conduttore per le prime tre edizioni dal 1976 al 1979. Negli anni '80, passò dal successo di Pippo Baudo all'era Gianni Boncompagni. 

8 – 90° minuto
Il 27 settembre 1970 nasce il programma cult che diffonde il calcio presso il grande pubblico e scandisce la storia del nostro paese. Una trasmissione leggendaria, da un'idea di Maurizio Barendson, Paolo Valenti e Remo Pascucci, entrata nell'immaginario collettivo grazie a inviati come Necco, Castellotti, Gard, Vasino, Giannini e Bubba. Continua ancora oggi ma con la resa definitiva allo strapotere delle pay tv.

7 – Milleluci
Il varietà che mette insieme alla conduzione due leggende dello spettacolo: Mina e Raffaella Carrà. Otto puntate andate in onda dal 16 marzo all'11 maggio del 1974 con la regia di Antonello Falqui e i testi di Roberto Lerici. Tra gli ospiti, spiccano Macario, Adriano Celentano, Franco e Ciccio, Paolo Villaggio, Gino Bramieri, Aldo Fabrizi e Monica Vitti. La sigla di chiusura, interpretata da Mina in versione "femme fatale", accompagnata dall'armonicista Toots Thielemans, è la meravigliosa Non gioco più.

6 – Bontà loro
Il primo talk show della televisione italiana, nato da un'idea di Angelo Guglielmi e condotto da Maurizio Costanzo. La scenografia essenziale, gli ospiti illustri (la politica inizia a invadere lo spazio dell'intrattenimento) che parlano fino a tarda notte e soprattutto le domande scomode e irrituali del presentatore ne fanno un cult immediato. Dopo il grande successo di Bontà loro, il conduttore ritornò in onda due anni dopo con Acquario.

Migliori programmi televisivi italiani: il meglio dei '70

5 – Odeon. Tutto quanto fa spettacolo
Il rotocalco del Tg2 creato da Brando Giordani ed Emilio Ravel "fa informazione sullo spettacolo facendo spettacolo". Dal 1976 al 1978, porta in tv con un montaggio incalzante finestre sui fenomeni di tutto il mondo, dagli striptease del Crazy Horse (il primo nudo femminile apparso in tv) al rock progressivo di Keith Emerson (la sigla Honky Tonky Train Blues), dal thriller di Aldo Lado allo skateboard, da Scott Joplin e il ragtime al mondo dei tatuaggi. Un programma che ha davvero cambiato l'Italia. 

4 – Discoring
L'innovativa "discoteca televisiva" ideata e condotta da Gianni Boncompagni. In onda dal 1977 al 1989, rivoluziona la formula dello show musicale: un pubblico di giovanissimi ascolta e discute le hit italiane ed internazionali col presentatore/disc-jockey. Finalmente anche l'Italia ha il suo Top of the Pops: basti pensare che nella prima stagione ci sono tra gli ospiti Stevie Wonder, Claudio Baglioni, Amanda Lear, Angelo Branduardi e Gloria Gaynor.

3 – Onda libera
Il programma più anarchico e sovversivo della Rai settantiana. In onda in quattro puntate (disponibili su RaiPlay) sulla Rete2 dal 19 dicembre del 1976 al 9 gennaio del 1977, lo show di Roberto Benigni, Giuseppe Bertolucci, Beppe Recchia e Umberto Simonetta è trasmesso da Televacca, una stalla di Capalle dalla quale il contadino Cioni (Benigni) riesce ad inserirsi sulle frequenze della Rai e ad interferire nei programmi con i suoi monologhi dirompenti e corrosivi. Con lui, i due "valletti": il vaccaro Monna (Carlo Monni) e Donatella (Donatella Valmaggia). Le regole della tv dell'epoca vengono completamente stravolte: gli sketch di Don Fascione, il prete sessuofobo interpretato da Marco Messeri, sono addirittura censurati. 

2 – L'altra domenica
Ideato (con Ugo Porcelli) e condotto da Renzo Arbore dal 1976 al 1979, è uno dei primi programmi Rai ad essere realizzato a colori sulla seconda rete. Ma è soprattutto una trasmissione rivoluzionaria, che si contrappone alla Domenica In per famiglie di Corrado. Gianni Minà, Milly Carlucci, Silvia Annichiarico, Patrizia Schisa, Stella Pende e Fiorella Gentile vanno in giro per l'Italia a raccontare sagre e feste paesane; Isabella Rossellini da New York, Françoise Riviere da Parigi e Michel Pergolani da Londra raccontano al pubblico cosa succede nel resto del mondo; arrivano i primi giochi telefonici in diretta con i telespettatori; esplodono stralunati personaggi come il "cugino americano" Andy Luotto, il "critico cinematografico" Roberto Benigni, il cronista Mister Ramengo di Mario Marenco. Fino alle Sorelle Bandiera, primo gruppo en travesti della Rai, che cantano la sigla.

1 – Non stop
Dalla Torino degli Anni di Piombo, il giovedì sera arriva "la trasmissione che vanta il maggior numero di tentativi di imitazione", come recitava il suo stesso sottotitolo. Ovvero il varietà (senza presentatore) di Enzo Trapani (scritto con Magalli, Testa e Pogliotti) che cambia la tv (e il costume) italiana. Merito soprattutto dei suoi comici: Carlo Verdone, La Smorfia (Massimo Troisi, Lello Arena e Enzo Decaro), I Gatti di vicolo Miracoli (Umberto Smaila, Jerry Calà, Franco Oppini e Nini Salerno), Zuzzurro e Gaspare, I Giancattivi (Alessandro Benvenuti, Francesco Nuti e Athina Cenci), Enrico Beruschi, Marco Messeri e Jack la Cayenne. La Woodstock della comicità.

Fonte foto copertina: https://twitter.com/unicirai2