Dal varietà dei varietà 'Fantastico' al dissacrante 'L'araba fenice', una Top 10 dei migliori programmi di quella straordinaria epoca.
Gli anni Ottanta hanno partorito alcune delle trasmissioni più amate della storia della tv. Complici i mutamenti assestati dalla televisione commerciale firmata Mediaset (allora Fininvest), nasce un'"altra" televisione, nella quale si tuffa anche la Rai con programmi che diventano pietre miliari dei palinsesti. Insomma, gli Eighties sono un po' come i jeans: sempre alla moda. Ma quali sono i migliori programmi di quella straordinaria epoca? Scopritelo con la nostra Top 10.
Migliori programmi tv degli anni '80: la Top 10
10 – Giallo
Dal 1987 al 1988, Enzo Tortora e Dario Argento tingono di giallo il venerdì sera di Rai2. Il conduttore si occupa di attualità (presenta persino un documento inedito firmato da Licio Gelli), il regista dirige dei mini-film taglienti che, con i corti di Turno di notte diretti da Luigi Cozzi e Lamberto Bava, diventano oggetto di un quiz poliziesco con il pubblico. Insieme a Telefono giallo di Corrado Augias, uno dei programmi thrilling più importanti della storia della tv.
9 – Superflash
Il quiz dei quiz, quello specialistico e per professionisti, seguito delle trasmissioni I sogni nel cassetto, Bis e Flash, che segnarono il passaggio di Mike Bongiorno alla televisione commerciale. Dal 1982 al 1985, il successo è strabiliante: tantissimi anche gli ospiti internazionali, dai Depeche Mode (che Mike prende per i fondelli: il video è su YouTube) ai Talk Talk, passando per Mike Oldfield, Culture Club e Genesis.
8 – Bim Bum Bam
I bambini nati tra il 1975 e il 1990 fanno parte della "Generazione Bim Bum Bam": un dato che la dice lunga sull'impatto che ha avuto il contenitore di cartoni animati più longevo della tv italiana. Un programma fatto per i ragazzi, che parlava il loro linguaggio e che lanciò personaggi come Paolo Bonolis, Licia Colò, Carlotta Pisoni Brambilla, Roberto Ceriotti e Marco Bellavia. Senza dimenticare i pupazzi Uan e Ambrogio.
7 – Quark
Dal 1981, Piero Angela è la colonna portante della televisione italiana: accompagna e appassiona il pubblico alla scoperta delle meraviglie dell'archeologia e della natura, della storia e della tecnologia, dell'economia e della scienza. Il re dei divulgatori "punta alla più alta soglia dei contenuti con la più semplice soglia del linguaggio" e centra l'obiettivo: i "figli di Quark" proseguono ancora oggi.
6 – L'araba fenice
Dall'11 aprile al 4 luglio 1988, Italia 1 conosce la sua piccola grande rivoluzione: Antonio Ricci, già censurato da Berlusconi (che considerava il precedente esperimento Matrjoska troppo provocatorio), porta in tv la regina Moana Pozzi, il disgustoso pupazzo punk Scrondo (opera di Disegni & Caviglia) e i giovani del coro di Comunione e Liberazione (ma la loro esibizione fu trasmessa al contrario). Non solo: affida la conduzione allo sconosciuto marocchino Mazouz M'Barek e chiama nel cast David Riondino, i Gemelli Ruggeri, Francesco Salvi, Sabina Guzzanti, Silvio Orlando, Syusy Blady e Patrizio Roversi. Il programma è così geniale e scandaloso che Beniamino Placido esprime "un vivo apprezzamento ad Antonio Ricci per l'invenzione televisiva spiritosa e civile".
Migliori programmi televisivi italiani: il meglio degli '80
5 – Drive In
Nato nel 1983 dalla mente di Antonio Ricci, è uno degli show degli anni '80 di maggior successo. Innovativo per linguaggio, ritmo e ambientazione, si ispirava alla comicità demenziale statunitense e lanciò autentici tormentoni, complici i vari Ezio Greggio, Gianfranco D'Angelo, Giorgio Faletti, Sergio Vastano, Carlo Pistarino, Enrico Beruschi e Margherita Fumero. Un programma che fermava l'Italia, raggiungendo punte di otto milioni di spettatori. "È l'unico programma per cui vale la pena avere la tv", disse Federico Fellini.
4 – Emilio
Varietà ideato da Zuzzurro e Gaspare e scritto dal duo con Gino & Michele, la Gialappa's Band e Marco Posani. Un programma comico tambureggiante, intelligente e surreale, che dura troppo poco (due sole stagioni: 1989-1990) ma resta nella memoria del pubblico grazie a Teo Teocoli per la prima volta nei panni dello sfegatato tifoso milanista Peo Pericoli, Giorgio Faletti in quelli del misogino stilista omosessuale Francesco Tamburino e Gene Gnocchi in versione inviato speciale Emilio D'Ossier. "È stata, quella di Emilio, l'unica pausa di autentica satira di costume di cui, se si eccettua Chiambretti, Arbore e Avanzi, la moderna televisione, pubblica e privata, sia stata capace", ha scritto Walter Veltroni nel suo I programmi che hanno cambiato l'Italia.
3 – Mixer
Dal 21 aprile 1980, il rotocalco di attualità politica, culturale e di spettacolo che consacra Gianni Minoli come il re degli intervistatori. Il giornalista innova lo stile dei programmi d'informazione e fa storia con i faccia a faccia con personaggi come Jorge Luis Borges, Michele Sindona, Gianni Agnelli e Bettino Craxi. Segnerà un'intera epoca televisiva per ben due generazioni di italiani. Storici i servizi di cinema curati da Leo Benvenuti e la sigla Jazz Carnival degli Azymuth.
2 – Fantastico
L'emblema del varietà classico, nonché uno dei programmi più famosi nella storia della tv italiana. Dal talento visionario del regista Enzo Trapani, lanciò Loretta Goggi in qualità di conduttrice, raccolse un successo strepitoso con Raffaella Carrà e Corrado, riuscì a superare la crisi rinascendo dal 1984 al 1989 con il quinquennio storico di Pippo Baudo, Adriano Celentano (la sua edizione fu una svolta epocale nell'intrattenimento televisivo) ed Enrico Montesano. Le sigle Disco bambina e Cicale, cantate da Heather Parisi, sono rimaste nella memoria degli italiani, insieme con le imitazioni di Gigi Sabani, gli sketch di Beppe Grillo (che fa arrabbiare i Socialisti) e del Trio Lopez-Marchesini-Solenghi (che fanno infuriare l'Ayatollah Khomeini), i monologhi di Walter Chiari, i quiz di Claudio Cecchetto.
1 – Portobello
Andato in onda su Rai1 dal 1977 al 1983, e poi nel 1987, dopo le tragiche vicende mediatico-giudiziarie di cui Enzo Tortora fu vittima, è il programma che ha cambiato la storia della televisione. Scritto dal conduttore con la sorella Anna e Angelo Citterio, si basava sulla semplice idea di far incontrare tra loro chi vendeva, comprava, cercava qualcosa o qualcuno: tutti i format della tv a venire in un solo contenitore. La canzone di Lino Patruno diventò subito un tormentone, così come il pappagallo, il Centralone, le storie tenere e curiose della rubrica Dove sei?. Un mercato pazzerello capace di incollare allo schermo 28 milioni di telespettatori. Le stagioni 1977-1987 sono disponibili su RaiPlay.
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