I 10 migliori programmi tv degli anni '90

Prima che proliferassero talent e reality, c'erano programmi come 'Avanzi' e 'Il laureato': ecco la nostra Top 10 dei migliori.

Gli anni Novanta non finiscono mai, soprattutto quando si parla di tv. Prima che il proliferare di talent e reality cambiasse per sempre i canoni dell'intrattenimento televisivo, ci furono una serie di trasmissioni che a distanza di tempo si mantengono ancora in splendida forma. Ma quali sono i migliori programmi di quella straordinaria epoca? Scopritelo con la nostra Top 10. 

Migliori programmi tv degli anni '90: la Top 10

10 – Giochi senza frontiere
Andato in onda dal 1965 al 1999, è ricordato soprattutto per le il periodo che va dal 1991 al 1996, quello affidato alla conduzione di Ettore Andenna (all'attivo 103 puntate). Non fu soltanto il programma di intrattenimento e sport voluto da Charles De Gaulle con spirito europeista (un torneo a squadre tra le nazioni del vecchio continente), ma anche una trasmissione dai toni pacati, buffi e distesi: quelli che mancano molto all'Europa di oggi. 

9 – Vernice fresca
Carlo Conti conduttore di successo nasce qui. Il format era semplice: prendere un pugno di comici (e che comici: Leonardo Pieraccioni, Giorgio Panariello, Dario Cassini, Niki Giustini, solo per citarne i più noti) e lasciarli a briglia sciolta con i loro personaggi. Conti non era solo presentatore: era una vera e propria come spalla del comico di turno. Le cento puntate vennero trasmesse dal 1989 al 1993 sull'emittente locale Teleregione Toscana, prima in ambito locale, poi da tutte le emittenti affiliate al circuito nazionale di Cinquestelle. Sull'onda della popolarità televisiva, venne organizzata una tournée sulle maggiori piazze e teatri toscani dal 1991 al 1993 e un sequel, Aria fresca, in onda prima su TeleRegione e poi su Videomusic e Telemontecarlo.  

8 – L'albero azzurro
Dal 21 maggio del 1990, il programma che emoziona, diverte e accompagna nella crescita i bambini tra i 4 e i 7 anni. Un'intuizione del produttore Franco Iseppi, che si riallacciava al filone pedagogista delle produzioni Rai degli anni Sessanta e ai recenti studi sulla tv vista dai più piccoli. I primi due cicli furono quelli gloriosi: colori, musica, avventura e tanta voglia di imparare affidati a Claudio, Francesca e Dodò, Lavinia ed Empirio. 

7 – Il laureato - Viaggio ai confini della facoltà
Angelo Guglielmi, storico direttore di Rai3, ha definito Piero Chiambretti "una sorta di Ariel della Tempesta di Shakespeare, un piccolo folletto le cui arti di leggerezza e di magia è costretto a mettere al servizio di coloro di cui è a servizio, non sempre, anzi raramente, condividendo le imprese che è incaricato di realizzare". Se Prove tecniche di trasmissione e Il Portalettere furono i programmi che mostrarono il suo genio ribelle, Il laureato – varietà che portava la televisione nelle aule universitarie, coinvolgendo personaggi noti del mondo dello spettacolo e della cultura – ne certificò la maturità definitiva. In coppia con Paolo Rossi, Chiambretti inaugurò un modo nuovo, iconoclasta e scorretto, di fare tv. 

6 – Chi l'ha visto?
Il programma che da trent'anni fa luce su casi di scomparsa, cold case e misteri da risolvere con l'aiuto dei telespettatori. Oggi ha uno stuolo di fan devoti alla conduttrice Federica Sciarelli, ai tempi della sua nascita (il 30 aprile 1989 con Paolo Guzzanti e Donatella Raffai) si inseriva nel quadro della Rai3 d'avanguardia di Guglielmi. Non ci sono opinioni né sensazionalismi, solo le storie raccontate o fedelmente ricostruite. È proprio questa la chiave del suo successo. 

Migliori programmi televisivi italiani: il meglio dei '90

5 – Avanzi
Nato dalla compagnia della Tv della ragazze e di Scusate l'interruzione (Serena Dandini, Valentina Amurri, Linda Brunetta), il varietà satirico che dopo tre stagioni di successo divenne un cult immediato. Dagli scantinati della Rai venivano trasmessi gli "scarti" della televisione, i servizi mai visti e le réclame rigettate dallo sponsor, gli artisti falliti e tanti altri frammenti destinati all'oblio. Tra questi, Corrado Guzzanti (il regista de paura Rokko Smitherson), Sabina Guzzanti (la finta Moana Pozzi), Marco Messeri, Francesca Reggiani, Cinzia Leone, Pier Francesco Loche, Antonello Fassari, Stefano Masciarelli e i Broncoviz (Marcello Cesena, Maurizio Crozza, Carla Signoris, Ugo Dighero e Mauro Pirovano). La prima serie di 12 puntate è disponibile su RaiPlay.

4 – Quelli che il calcio
Da un'idea di Paolo Beldì, la trasmissione della domenica che ha aggiornato il calcio ai tempi delle pay-tv. Lo spunto è geniale: se i gol non possono più essere trasmessi, allora raccontiamoli con i radiocronisti di Tutto il calcio minuto per minuto e una serie di ospiti in collegamento dagli stadi. Memorabili le edizioni dal 1993 al 1998, con la conduzione di Fabio Fazio, il commento tecnico di Marino Bartoletti, la moviola di Carlo Sassi, i comici Teo Teocoli, Malandrino e Veronica, inviati come Everardo Dalla Noce e Paolo Brosio e personaggi bizzarri quali l'astrologo olandese Peter Van Wood, il tifoso juventino africano Idris, il designer giapponese Takahide Sano e la suora laziale Suor Paola. 

3 – Blob
La televisione smontata, rimontata e messa a nudo: il "surrogato televisivo" creato da enrico ghezzi e Marco Giusti quest'anno compie 30 anni (la prima puntata andava in onda il 17 aprile del 1989) e non invecchia mai. Ispirandosi a Baruchello e Grifi, Duchamp e John Cage, il gruppo di autori continua a rielaborare con tagliente ironia il linguaggio dei nuovi mostri, tra il trash e la politica. Fino a ospitare l'inconsueto televisivo di Ciprì e Maresco e la loro geniale e grottesca Cinico Tv

2 – Un giorno in pretura
È il programma più longevo di Rai3, canale sul quale ha debuttato il 18 gennaio del 1988. Da oltre trent'anni, fa vero servizio pubblico: la giornalista Roberta Petrelluzzi racconta i processi direttamente nelle aule di tribunale (e non nei talk o nei tg), annullando la distanza fra il pubblico e il mondo rappresentato sul piccolo schermo. Tra i processi più celebri mandati in onda, si ricordano quello a Sergio Cusani sull'affare Enimont (processo-simbolo di Tangentopoli, che registrò ascolti record), quello ad Erich Priebke per l'eccidio delle Fosse Ardeatine, i processi per i delitti del mostro di Firenze a Pietro Pacciani ed ai Compagni di merende, il processo al massacratore del Circeo Angelo Izzo e il processo "escort" con Gianpaolo Tarantini e le "olgettine". L'unico programma capace di "descrivere la realtà con la realtà", come disse Angelo Guglielmi.

1 – Mai dire Gol
Figlio di Mai dire Banzai e Mai dire Tv, il programma che ha consacrato la Gialappa's Band e cambiato la comicità televisiva. Andato in onda su Italia 1 a partire dal 1990, ha lanciato – solo per fare qualche nome – Gene Gnocchi, Antonio Albanese, Aldo, Giovanni e Giacomo, Francesco Paolantoni, Paolo Hendel, Daniele Luttazzi, Fabio De Luigi, Claudio Bisio, Gioele Dix, Luciana Littizzetto, Maurizio Crozza e Ugo Dighero. Col tempo ha modificato il suo format originale: dalle rubriche calcistiche (Vai col liscio, Un uomo, un perché, Fenomeni Parastatali e tante altre) si è passati ad una formula di varietà che ne ha snaturato la formula. Ma le edizioni dal 1990 al 1998, con personaggi come Felice Caccamo, Nico e i suoi sardi, Frengo e Carcarlo Pravettoni, sono rimaste scolpite nella memoria dei telespettatori. 

Fonte foto copertina: https://twitter.com/TvTalk_Rai