Non è l'Arena, l'Agcom richiama Giletti per il caso Genonese: "Amplifica le sofferenze delle donne"

Il talk di La7 nel mirino dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che segnala l'eccessiva "spettacolarizzazione" degli eventi

Nonostante il record di stagione sul fronte degli ascolti (1,8 milioni di telespettatori con picchi di share che hanno sfiorato il 15%), Non è l'Arena incappa in una pesante sanzione dell'Agcom. L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha richiamato il talk show di Giletti per le puntate del programma dedicate ad Alberto Genovese, l'imprenditore arrestato dalla polizia a Milano con le accuse di violenza sessuale, sequestro e cessione di droga.

Non è l'Arena caso Genovese: "Spettacolarizzati gli eventi"

Nel corso di numerose serate di Non è l'Arena, Massimo Giletti ha affrontato il caso Genovese sotto diverse angolazioni. Il giornalista ha letto le dichiarazioni dell'imprenditore emerse dall'interrogatorio in cui avrebbe negato le violenze, lanciato servizi che ricostruiscono i racconti delle vittime, elencato i commenti d'odio apparsi sui social contro le ragazze stuprate.

Questo modo di fare informazione non è piaciuto all'Agcom. Secondo il Garante, Non è l'Arena ha spettacolarizzato gli eventi e ha "amplificato le sofferenze delle stesse giovani donne coinvolte". L'Autorità invita quindi La7 a rispettare i principi sanciti nel Tusmar (il Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici) e nei provvedimenti a tutela di una corretta modalità di rappresentazione dei procedimenti giudiziari e dell'immagine della donna.

Sotto il profilo della continenza, la trattazione del medesimo argomento in ben 12 puntate del programma, con spazi di durata compresa tra i 50 e gli 80 minuti, denuncia un'attenzione sproporzionata al fatto di attualità che, pur nel rispetto della libertà editoriale, sembra oltrepassare i limiti del legittimo esercizio del diritto di cronaca.

Caso Genovese, Non è l'Arena "amplifica le sofferenze"

L'Authority specifica che una "simile e continuativa attenzione" non è stata riservata "ad altri fatti di cronaca del pari attenzionati dall'opinione pubblica. La copertura mediale riservata al caso non appare coerente con i principi sopra richiamati come declinati nei provvedimenti dell'Autorità".

In questo contesto, Giletti "non sempre ha assicurato il doveroso equilibrio tra informazione e rispetto della riservatezza delle indagini e dei diritti alla dignità, all'onore e alla reputazione delle persone". L'Agcom sottolinea "la spettacolarizzazione della notizia in cui i toni, le parole, la scelta degli ospiti e la sequenza narrativa sono elementi qualificanti".

Questa modalità televisiva ha condotto "all'estrema pubblicizzazione del dramma personale, enfatizzando e spettacolarizzando eventi che in definitiva hanno amplificato le sofferenze delle stesse giovani donne coinvolte". Una pratica che nell'ultima puntata di Non è l'Arena si è ripetuta con il caso di Ciro Grillo e la messa in onda di un audio di uno dei ragazzi accusati di stupro con il figlio di Beppe.

Foto interna: https://www.facebook.com/nonelarena/posts/2616230708676940