Paola Ferrari scatenata su Sky Calcio Club e Melissa Satta: "Ma almeno lei non si finge giornalista"

La giornalista Rai non risparmia nessuno e come al solito tira in ballo Diletta Leotta che "da brava donna di spettacolo si inventa pure dei flirt"

Paola Ferrari torna ad agitare le acque chete del giornalismo sportivo italiano. Stavolta l'obiettivo dell'ex conduttrice di Novantesimo minuto non è Diletta Leotta (almeno in apparenza) ma Melissa Satta. Nel mirino della Ferrari, volto Rai della Nazionale di Roberto Mancini, c'è l'approdo in qualità di opinionista della showgirl, ex di Christian Vieri e Kevin-Prince Boateng, a Sky Calcio Club, il programma d'approfondimento di Fabio Caressa dedicato alla Serie A.

Paola Ferrari, Melissa Satta e le donne a Sky Sport

Melissa Satta ha preso il posto di Dalila Setti al touch screen di Sky Calcio Club e questa scelta era già stata criticata da Alessia Tarquinio. "Non è una giornalista sportiva, nella vita ha deciso di fare un altro mestiere – ha detto la Tarquinio – e qui arriviamo al punto!".

La scelta di far coprire determinati ruoli in redazione o all'interno di una trasmissione è a discrezione del direttore o del responsabile della trasmissione, per i quali lei era attinente e poteva portare della qualità – o qualsiasi altra caratteristica – al programma. Mi fa riflettere da tempo – non da ieri – quale tipo di considerazione ci sia del ruolo della giornalista sportiva all'interno di una redazione e in determinati programmi. Come se essere preparate e avere un certo tipo di talento, passione, dedizione, di trascorso non valga assolutamente niente e possa passare l'idea che 'Sì, tanto questa è una cosa che possano fare tutti e tutte'.

Dalle pagine del settimanale Oggi, Paola Ferrari si schiera con la Tarquinio e rincara la dose. Secondo la giornalista Rai, "un programma giornalistico deve essere fatto solo ed esclusivamente da giornalisti e giornaliste".

Ci sono non giornalisti – penso a Gene Gnocchi, con cui ho fatto più di una Domenica Sportiva – che rappresentano un valore aggiunto, mentre la funzione di Melissa è solo quella di dare sostanza a uno stereotipo dei più triti, quello della bella donna che sta lì solo per mettere in mostra le sue belle qualità. Non giornalistiche.

La Ferrari è ancora più severa quando definisce il parterre tutto maschile di Sky Calcio Club come "erbaccia televisiva che purtroppo fatichiamo ad estirpare". Per difendere qualcosa della Satta, invece, tira in ballo (senza nominarla) l'odiata Leotta.

A differenza di qualcun'altra, che da brava donna di spettacolo si inventa pure dei flirt, lei non si finge giornalista, non si atteggia a inviata, non pone domande, non fa interviste. Insomma, la Satta la salvo.

Melissa Satta, Sky e la difesa dagli attacchi delle "colleghe"

La diretta interessata era intervenuta sui social per difendersi dalle parole della Tarquinio, che ha definito un "attacco" alla sua professione e soprattutto alla sua persona.

Non sono una giornalista e non mi permetterei mai di definirmi giornalista, perché, appunto, non lo sono. In Sky ci sono donne che fanno le giornaliste in maniera pazzesca, sono bravissime. Rispetto tantissimo il loro ruolo. Sono stata chiamata da Fabio Caressa al Club per fare spettacolo, perché si voleva dare una chiave un po' diversa al programma; ho cercato di portare quello che sono io. Non sono perfetta, domenica mi sono emozionata, ho fatto degli errori, ma penso che ci sta: era la mia prima volta. Cercherò di migliorare, sono una persona umile.

L'amarezza è stata forte perché a criticarla è stata una donna. 

Le donne dovrebbero supportare le altre donne e non incitare all'odio. Lei ha detto che le altre giornaliste dovevano ribellarsi e rivoltarsi. E così ha scatenato tanti haters di Instagram e gente che aveva voglia di insultare. Io ad un'altra donna non l'avrei mai fatto. Anzi, se vedo una donna che non ha fatto tutto nella maniera perfetta, l'avrei incoraggiata a fare meglio. Sentirmi attaccata da una donna più adulta di me non me lo sarei mai aspettato. Mi dispiace tantissimo.