L'aria che tira, cos'è successo nello scontro feroce tra Myrta Merlino e Paolo Brosio

L'argomento, ovviamente, non poteva che essere l'obbligo vaccinale: volano parole grosse tra la conduttrice e il giornalista

Se Enrico Mentana ha scelto di non dare spazio ai cosiddetti No-Vax nel notiziario di La7 perché "sulla salute non ammetto il Bar Sport", Myrta Merlino fa come Massimo Giletti e prova a non criminalizzare il dissenso. A L'aria che tira ospita personaggi spesso scomodi come Paolo Brosio. L'ex inviato del Tg4 ha dichiarato di non essere un No-Vax ma non intende vaccinarsi perché fortemente critico con le indicazioni della medicina. Questa presa di posizione ha scatenato una feroce discussione con la conduttrice napoletana.

Paolo Brosio Myrta Merlino: scontro in diretta tv

Classe 1956, Paolo Brosio compirà 66 anni il prossimo 27 settembre. Questo significa che rientra nella fascia d'età soggetta ad obbligo vaccinale, istituita dal governo Draghi per tutti i cittadini che abbiano compiuto i 50 anni. Ora sarà cura del ministero della Salute predisporre gli elenchi dei soggetti inadempienti. Brosio è contrario alla vaccinazione e ha anche contratto il virus nei mesi scorsi. È bastata la "scoperta" della sua età fatta da Myrta Merlino per mandarlo su tutte le furie.

Brosio sembra un ragazzino, ma cercando su Google vedo che i 50 anni li hai superati, caro Paolo. Tu quindi sei soggetto all'obbligo vaccinale. Il fatto che tu sia guarito penso valga solo alcuni mesi.

Il giornalista astigiano replica tirando in ballo Stefania Salmaso, l'ex direttrice del Centro nazionale di epidemiologia dell'Iss che è recentemente giunta alla ribalta per aver dichiarato in un'intervista al quotidiano La Stampa come i tanti morti in Italia potrebbero dipendere dalle inefficienze del sistema sanitario nazionale.

Ascoltami, visto che c'è l'epidemiologa Salmaso dobbiamo dire che è un farmaco sperimentale la cui sperimentazione finisce nel 2023. È stata data l'autorizzazione in via transitoria e temporanea per l'emergenza sanitaria.

Myrta Merlino Paolo Brosio: il giornalista accusa

Lo sviluppo tradizionale del vaccino è un processo lungo che normalmente richiede anni e numerosi investimenti economici. Nel caso dei vaccini anti-Covid, la sperimentazione è cessata con la commercializzazione. Per questi vaccini il processo di sviluppo ha avuto un'accelerazione senza precedenti a livello globale.

Brosio la pensa diversamente perché "il problema è il vaccino che non funziona, non i non vaccinati: attualmente i vaccinati infettano".

Visto che non c'è un obbligo di legge, uno è libero di scegliere o meno. Abbiamo vaccinato il 90% degli italiani, cos'altro volete fare ancora? Far rincorrere le persone dai carabinieri con le siringhe? Dai, c'è una democrazia e siamo in un Paese democratico. La dittatura ancora non c'è, ma tutte le discussioni saltano il Parlamento. Non c'è più una decisione e discussione democratica.