Coronavirus, chiude Porta a Porta: Bruno Vespa attacca l'Usigrai

Il sindacato dei giornalisti Rai chiede ed ottiene la sospensione del programma, Vespa tuona: "È una decisione politica"

Gli stravolgimenti ai palinsesti televisivi causati dall'emergenza sanitaria del coronavirus colpiscono anche Porta a Porta. Il programma di Bruno Vespa è stato sospeso da Rai 1: l'ammiraglia del servizio pubblico ha fatto la stessa scelta che Mediaset ha adottato per Le Iene, Domenica Live, Verissimo, #CR4 - La Repubblica delle Donne e Quarta Repubblica. Diversa la ragione dello stop richiesto dal direttore Stefano Coletta: Vespa è stato a stretto contatto con Nicola Zingaretti pochi giorni prima che il segretario del Pd risultasse positivo al tampone per il virus. 

Porta a Porta sospeso: Bruno Vespa si infuria

Vespa si è sottoposto al tampone: il risultato è negativo ma l'incubazione è di almeno 14 giorni. Meglio sospendere la trasmissione di Rai 1 in via precauzionale per tutelare la salute di operatori, ospiti e dipendenti. Porta a Porta starà fermo almeno tre giorni, da martedì 10 a giovedì 12 marzo 2020.

La decisione non è piaciuta a Vespa: con un comunicato stampa diramato a tutte le agenzie di stampa italiane, il conduttore ha aspramente criticato il "diktat" dell'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai.

Da soldato, sono abituato da sempre a rispettare le decisioni aziendali. Ma questa mi sembra gravissima e pretestuosa.

Bruno Vespa, Porta a Porta si ferma: "Decisione politica"

Vespa spiega che Zingaretti si è presentato al suo talk nel pomeriggio di mercoledì e ha manifestato i primi sintomi di positività al virus sabato. 

Il direttore generale dello Spallanzani, il professor Ippolito, mi ha confermato che il rischio si limita alle persone che nelle 48 ore precedenti (e non 72, come nel nostro caso) abbiamo avvicinato la persona infetta per più di mezz'ora a meno di un metro di distanza. 

Il giornalista dichiara che non ha avuto contatti ravvicinati con il presidente della Regione Lazio. 

Non esiste pertanto alcuna ragione sanitaria si cui si fondi il provvedimento.

Sebbene sarà chiamato a rispettare le misure del Dpcm, quindi andare in quarantena, Bruno Vespa chiede scusa ai suoi ospiti e rivendica il diritto all'informazione dei suoi spettatori. 

È sconcertante che mentre il Paese chiede sempre più informazione si chiuda una trasmissione importante senza un motivo ragionevole. Debbo purtroppo concludere che la direzione aziendale ha tenuto conto del parere del segretario Usigrai che da sempre considera Porta a Porta un abuso. Ma questo dà alla decisione un sapore politico che mi preoccupa. Mi auguro perciò che domani e dopodomani Porta a Porta possa andare regolarmente in onda nelle modalità che saranno concordate.

Per sapere con cosa verrà sostituita la trasmissione basta consultare la guida tv di Rai 1. Intanto, salta anche un altro programma su Rai 2: Detto Fatto non va in onda e al suo posto ci sono uno speciale del Tg2 dal titolo Italia Zona Protetta e il documentario La caccia - La sfida più ardua.

Fonte foto copertina: RaiPlay