Quarto Grado, le anticipazioni del 31 maggio: i casi di stasera

Dalla vicenda del piccolo Leonardo alle nuove rivelazioni sulla morte di Marco Vannini, gli scottanti casi di cronaca di 'Quarto Grado'

Quarto Grado torna in tv venerdì 31 maggio, in prima serata su Rete 4, con un nuovo appuntamento. Il programma di approfondimento giornalistico dedicato ai gialli irrisolti della cronaca più recente dedica ampio spazio stasera alla vicenda del piccolo Leonardo Russo, il bimbo di appena 20 mesi morto nell'appartamento di Novara nel quale viveva con la mamma Gaia Russo e il suo compagno, Nicolas Musi. 

Quarto Grado, oggi la vicenda del piccolo Leo

È proprio il 23enne ad essere stato arrestato nei giorni scorsi con l'accusa di omicidio volontario pluriaggravato: Musi avrebbe ucciso il bambino con un violento colpo all'addome. "È caduto dal letto", aveva detto la coppia agli inquirenti in un primo momento. 

L'autopsia ha però smentito quella ricostruzione: Leonardo è stato vittima di prolungate sevizie, sul suo corpo sono stati rilevati ematomi e fratture dall'addome al capo, al bacino. La madre ora è ai domiciliari perché incinta e durante l'udienza di convalida del fermo, ha negato di aver picchiato il figlio, accusando il compagno, il quale ha tentato il suicidio in carcere. 

Quarto Grado, Vannini e Ciontoli: svolta nel caso

I conduttori Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero tornano poi su una vicenda che continua a dividere l'opinione pubblica: il caso di Marco Vannini, il ragazzo ucciso il 18 maggio 2015, mentre era a casa della fidanzata. 

Il processo si è chiuso nel gennaio scorso con la pena del principale imputato, il padre della fidanzata Antonio Ciontoli, passata da 14 a 5 anni, e la condanna a 3 anni, come in primo grado, per la moglie, il figlio e la figlia del militare che nel 2015 sparò, in circostanze mai del tutto chiarite, al 21enne di Cerveteri. 

L'approfondimento a cura di Siria Magri racconta quanto rilevato dalla Procura di Civitavecchia: i magistrati ha sentito Davide Vannicola, amico di Roberto Izzo, l'ex comandante della caserma dei carabinieri di Ladispoli, in servizio la notte in cui morì Vannini. Secondo la versione di Vannicola, Izzo gli avrebbe confidato che a sparare quella notte fu Federico, il figlio di Antonio. Roberto Izzo, però, ha sempre smentito questa confidenza. È quindi la Procura a dover capire se ritenere attendibile questa deposizione.

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