Renato Zero demolisce Achille Lauro: "Io cantavo la periferia, non ero un clown"

Dopo i "quadri" di Sanremo 2021, si sprecano gli accostamenti tra Achille Lauro e Renato Zero, ma ecco cosa diceva Renato del giovane collega già un anno fa

I "quadri" di Achille Lauro a Sanremo 2021 non hanno fatto infuriare soltanto cattolici, reazionari e benpensanti, pronti ad accusare il cantante di blasfemia e performance con uso disinvolto e inappropriato di simboli religiosi. L'ex trapper ha scatenato le reazioni dei fan dell'unico, vero trasformista della musica italiana: Renato Zero. Sono numerosi i giornalisti e gli addetti ai lavori che hanno accostato le esibizioni di Achille Lauro a quelle che Zero portava in scena negli anni Settanta con cipria, piume e lustrini.

Renato Zero su Achille Lauro: "Io non ero un clown"

Per replicare a questo accostamento, parecchi "sorcini" hanno ripescato un'intervista concessa dal cantante al Corriere della Sera nel settembre del 2020. In quell'occasione, Renato Zero si era espresso proprio su Achille Lauro, le sue esibizioni "trasgressive" (era l'anno del secondo Sanremo con il brano Me ne frego) e in generale sullo stato attuale (non troppo felice) del pop italiano.

Riesce ad affermarsi con poco. Io mi sono fatto il mazzo. Cantavo la periferia, non ero un clown. Achille fa con poca spesa, io mi sono fatto un mazzo così, ma lungi da me giudicare.

Insomma, i look dirompenti ed estrosi del cantautore romano, autore di oltre cinquecento canzoni e quasi cinquanta album capaci di vendere più di sessanta milioni di copie, erano tutt'altra cosa.

Io amo tutti quelli che fanno questo lavoro a patto che non prendano in giro il pubblico.

Ecco cosa pensa Renato Zero di Achille Lauro

Nel corso dell'intervista, Zero aggiungeva che quando lui ha iniziato la carriera alla fine degli anni Sessanta, esibendosi en travesti nei club e beccandosi spesso e volentieri gli insulti del pubblico, "dovevano sgomberare le piste dei locali" perché "non c'erano palcoscenici". 

Sfollavano la pista da ballo e io cantavo con solo un revox, nella mia verità coperta di piume. Non giocavo a fare il clown della situazione, io cantavo le problematiche della periferia, della borgata della gente emarginata.

Sui giovani lanciati dalla 71esima edizione del Festival, dalla rivelazione Madame ai vincitori Måneskin, il parere resta lo stesso a distanza di un anno. 

La facilità di visibilità che hanno oggi rischia di bruciarli troppo presto.

Nonostante il successo, Renato torna sempre per le strade della sua Roma, come dimostra in questo video postato nelle ultime ore su Instagram.

Foto interna: Ufficio stampa Rai