Report, bufera per il servizio su vaccini e Big Pharma: la dura replica di Sigfrido Ranucci

"Sono stufo di queste accuse", sbotta il conduttore contro i deputati di Pd e Forza Italia

Quanto dura davvero la protezione dei vaccini anti-Covid e cosa sappiamo esattamente sulla terza dose? Il servizio Non c'è due senza tre di Report, a cura dei giornalisti Manuele Bonaccorsi e Lorenzo Vendemiale, fa infuriare le forze che sostengono il governo Draghi, in particolare Pd e Forza Italia. Il programma di Rai 3 è finito sotto accusa perché diffonderebbe "tesi No Vax". I parlamentari dem della Commissione di Vigilanza Rai promettono addirittura un'interpellanza all'ad Carlo Fuortes e al direttore di rete Franco Di Mare.

Report, vaccini Covid e polemiche: furioso il Pd

Una nota dei parlamentari Pd definisce il servizio di Report, disponibile in streaming su RaiPlay, "un lungo compendio delle più irresponsabili tesi No Vax e No Green Pass".

Sedicenti infermieri, irriconoscibili e coperti dall'anonimato come se si trattasse di pentiti di mafia che affermano nel servizio di essersi infettati per responsabilità delle aziende farmaceutiche. Un sedicente 'collaboratore del Comitato Tecnico Scientifico', anch'egli irriconoscibile e anonimo, che denuncia la totale imperizia dell'organismo su cui poggiano le decisioni politiche a tutela della salute pubblica dall'inizio della pandemia. Dubbi sull'efficacia dei vaccini, perplessità sulla durata della copertura degli anticorpi.

I deputati dem chiedono a Fuortes e Di Mare "quali iniziative intendono mettere in campo per ristabilire un livello corretto e veritiero di informazione sui vaccini anti-Covid". È dello stesso parere Andrea Ruggeri di Forza Italia.

Mi spiace ascoltare da Report la lagna qualunquista per cui 'il vaccino è il business delle case farmaceutiche'. La trasmissione della Rai dovrebbe esaltare il progresso scientifico e i suoi benefici anziché offrire argomenti agli scettici verso la bontà del vaccino.

Report, Sigfrido Ranucci replica: "Stufo di queste accuse"

Sigfrido Ranucci ha replicato rispondendo per le rime a queste critiche. Il conduttore di Report si dice "stufo di queste accuse".

Sono vaccinato come tutta la redazione della trasmissione, ma come giornalista devo essere libero di raccontare delle criticità. È da No Vax dire che il 9 settembre Aifa si è sbagliata a scegliere con troppa fretta di iniettare il vaccino Moderna a dose intera quando la stessa azienda Moderna sei giorni prima aveva raccomandato metà dose? È da No Vax chiedere che venga fatto il tampone più frequentemente agli infermieri che rischiano di contagiarsi perché cala l'efficacia del vaccino? È da No Vax chiedere di sorvegliare con attenzione gli anticorpi per fare prevenzione?

La strigliata di Ranucci ha costretto il Pd ad emettere un'altra nota in cui si specifica che la preoccupazione dei componenti della commissione di Vigilanza Rai per la diffusione di un'eventuale propaganda No Vax "non vuole ledere in nulla l'autonomia dei giornalisti e la libertà editoriale di cui è giusto che godano le testate del servizio pubblico". 

Il Pd da sempre considera essenziale il rispetto di questa autonomia e intende continuare su questa linea.

Su questa posizione si era già assestato Riccardo Laganà. "Porre domande, fare informazione, evidenziare contraddizioni, aprire riflessioni per stimolare il pensiero critico – precisa il Consigliere di Amministrazione – non è più tollerato o permesso in Rai. Per molti l'inchiesta è giornalismo se parla del mio avversario, spazzatura se invece mi coinvolge".