Roberto Burioni e Le Iene in tribunale: cosa sta succedendo tra il programma e l'immunologo

La procura di Milano sequestra i servizi sul conflitto d'interessi di Burioni, che attacca "Le Iene" sui social: "Le bugie hanno le gambe corte"

Finisce in tribunale con l'accusa di diffamazione la bagarre tra Le Iene e Roberto Burioni. La procura della Repubblica di Milano ha disposto il sequestro dei due servizi della trasmissione di Italia 1, nei quali gli inviati del programma hanno messo in discussione l'operato dell'immunologo. L'allusione delle Iene è ad un conflitto d'interessi che tocca l'attività medica e mediatica di Burioni. Per ora, le inchieste sono state rimosse dalla piattaforma streaming MediasetPlay, ma la lite a distanza tra le parti prosegue sui social.

Roberto Burioni e Le Iene: bagarre sui social

Burioni ha rotto il silenzio su Facebook, assicurando che "ride bene chi ride ultimo" e promettendo di far "piangere lacrime amare" allo show di Davide Parenti.

Nel giugno scorso la trasmissione Le Iene ha trasmesso due servizi tanto falsi quanto diffamatori nei miei confronti. Mi accusavano, mentendo, del comportamento più grave per un medico e per uno scienziato: farsi guidare dal proprio interesse e non dal bene pubblico e dei pazienti nelle proprie dichiarazioni. Per motivi a me incomprensibili, hanno tentato di demolire la mia immagine pubblica facendomi passare per un disonesto volto a perseguire solo il suo personale profitto con affermazioni tanto false quanto diffamanti nei miei confronti.

Le Iene hanno invitato Burioni ad confronto televisivo, che tuttavia si è verificato direttamente in tribunale. 

Il giudice ha disposto il sequestro nei servizi che mi riguardavano delle due puntate di quel programma nelle quali venivo diffamato. Il tempo è galantuomo e le bugie hanno le gambe corte, e questa storia l'ha dimostrato ampiamente. Ora posso tornare al mio lavoro con un animo molto più sereno. Grazie per l'affetto che mi avete dimostrato e avete continuato a dimostrarmi durante questa bruttissima avventura.

Dopo il sequestro della procura e il durissimo attacco del medico, gli autori della trasmissione Mediaset si dicono "genuinamente stupiti di un provvedimento così invasivo, che si limita a recepire acriticamente la versione di Burioni senza approfondire le nostre argomentazioni, e che per questo ci appare come una sanzione censoria".

In una nota ufficiale, la redazione del programma ribadisce la propria posizione.

Tutti sanno che Burioni è ordinario di Virologia presso l'Università Vita e Salute del San Raffaele, qualifica con cui si è sempre presentato in televisione. Pochi sanno che è anche consulente della casa farmaceutica Pomona (e Fides Pharma), che produce e/o commercializza prodotti biotecnologici e/o farmaceutici (come risulta dal loro oggetto sociale), tra cui diversi brevetti di anticorpi monoclonali.

Le Iene attaccano Burioni: che rapporto ha con Pomona?

Secondo Le Iene, Burioni non avrebbe specificato che tipo di rapporto lo lega a Pomona e a Fides Pharma. La trasmissione pone all'immunologo quattro domande nette e precise.

Che tipo di rapporto ha con la società Pomona srl? E con Fides Pharma? Perché durante i suoi interventi in Rai non ha mai detto che lei è consulente scientifico di due case farmaceutiche e che brevetta da anni anticorpi monoclonali? Perché ha definito il plasma iperimmune una cura costosa e rischiosa, quando pubblicazioni scientifiche e ospedali di eccellenza la avallano e la praticano con ottimi risultati? Per partecipare a Che tempo che fa è stato pagato? Se così fosse, questo non alimenterebbe un ulteriore conflitto di interessi?

Non contento, Burioni ha subito replicato via Twitter.

Voi continuate ad aggredirmi con prepotenza, ma la domanda è solo una, alla quale dovrete rispondere voi in Tribunale davanti a un giudice: dove sono le prove del conflitto di interessi del quale avete accusato pubblicamente il prof. Burioni? Preparatevi la risposta.

Fonte foto: RaiPlay